Oggigiorno sono molto utilizzati sia le carte di credito revolving che i prestiti che sfruttano la modalità ‘rotativa’. Entrambe queste tipologie di prodotti rientrano nel credito rotativo, ma di cosa si tratta?
Andiamo a fare un po’ di chiarezza.
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Il credito rotativo è una specifica tipologia di prestito. Anche se parliamo di un ‘credito’, infatti, si tratta a tutti gli effetti di una linea di finanziamento che viene assegnata alla clientela. Il credito rotativo si rivolge ai privati mentre per la clientela business si parla invece di prestito rotativo, che ha un funzionamento simile ma che prevede un uso più limitato. In questo articolo ci focalizzeremo sul credito rotativo per privati.
Con il credito rotativo viene assegnato ad un privato un ‘plafond’ a credito. Il titolare del credito potrà quindi usare la somma di denaro pattuita (con un limite minimo e massimo indicato nel contratto stesso) in varie tranche fino al suo esaurimento.
Fin qui abbiamo tutte le caratteristiche di un prestito tradizionale, anche se questo finanziamento presenta sicuramente alcune peculiarità e cioè:
Queste peculiarità fanno comprendere che il credito rotativo è a metà tra un fido bancario ed un prestito personale.
Di norma le società che offrono forme di credito rotativo prevedono soluzioni standard, ovvero somme non elevate, che vengono assegnate ai clienti che hanno i requisiti necessari. Tuttavia in molti casi, sempre entro determinate fasce di importo, si possono stabilire anche importi personalizzati, che seguono le capacità di rimborso del richiedente stesso. In più nel corso del tempo, ai clienti affidabili, possono essere proposti degli aumenti di linea di credito disponibile, ma si tratta di situazioni che non sono considerabili come standard.
Questo discorso può valere anche in quei casi in cui la linea di credito è associata ad una carta di credito revolving: questa prassi è molto usata da Findomestic e Fiditalia.
Per prima cosa bisogna controllare quelli che sono i requisiti richiesti dall’Istituto di credito che assegna e gestisce la linea di credito. Solitamente sono:
Come altri aspetti, che tuttavia non sono sempre richiesti, troviamo la dimostrazione di un reddito considerato sufficiente. Qui le differenze diventano enormi perché alcuni istituti di credito non chiedono nulla a riguardo, magari affidandosi più al rapporto storico con il cliente o al possesso di altri prodotti, altri invece accettano una sorta di auto dichiarazione ma, se richiesto in caso di verifiche a campione, il cliente dovrà dimostrare quanto dichiarato, mentre altri ancora vogliono la copia della documentazione reddituale.
Queste differenze di valutazione possono portare a iter di approvazione molto diversi, con tempistiche variabili, che possono andare da alcune ore a vari giorni. Quando una richiesta di credito rotativo viene rifiutata non sempre si ottengono le motivazioni a meno di farne una specifica richiesta (N.B. In alcuni casi è specificato che si tratta di insindacabile giudizio del valutatore per cui le risposte che si otterranno non sono sempre chiare e ben dettagliate).
Il costo da considerare è sicuramente quello del tasso di interesse che comprende sia il Tan, il tasso applicato, che il Taeg, comprensivo anche dei costi associati (come spese di gestione pratica e di incasso rata, oltre l’imposta di bollo dovuta per somme superiori a 77 euro).
Il Taeg risulta essere il più importante aspetto da valutare visto che in molti casi il Tan è pari a zero. Ma non parliamo quasi mai di finanziamenti a tasso zero reale visto che eventuali commissioni applicate alle varie rate possono portare ad un Taeg anche vicino al 20%.
Più di rado è prevista una sorta di canone mensile di utilizzo (si può applicare nei mesi di utilizzo del credito ma in alcuni casi si pagano pochi euro al mese indipendentemente dall’uso o meno). Questo può essere compreso nel canone (eventuale) di una carta di credito associata.
Per conoscere i costi bisogna guardare le voci riportate nel contratto, ma è bene farsi mandare o consultare i fogli informativi prima di arrivare alla firma del contratto stesso. Infatti, se è vero che i costi possono essere molto limitati fino a quando non viene utilizzato, è altrettanto vero che si rischia di incappare in due problemi.
Il primo è avere costi ricorrenti, anche se modesti, ma non supportati dall’uso. L’altro è quello di possedere una linea di credito che non verrà utilizzata, perché troppo costosa, ma che va a riempire la capacità di debito del richiedente. Questo significa che in caso di necessità e richiesta di altri finanziamenti si potrebbe vedere la propria richiesta rifiutata.
Il credito rotativo è una formula utile che può fornire una riserva di liquidità, una sorta di salvadanaio che permette di far fronte alle emergenze o per non dover effettuare delle rinunce al momento di fare un acquisto o una spesa. Tuttavia bisogna fare attenzione al peso economico che finirà con l’avere, anche guardando al cumulo di rate che si possono avere accedendo a più riprese, quasi contemporaneamente, alla linea di credito.
Un aspetto che viene bypassato quando si scelgono quelle soluzioni che mantengono invariata la rata ma che puntano a un allungamento dei tempi di rimborso, con un peso in termini di interessi che non è trascurabile.