I prestiti personali sono erogati dalle banche, a fronte di solide garanzie reddituali, per sopperire a necessità di liquidità. Spesso però succede che il cumulo delle varie rate, anche se di importo modesto, diventi difficile da sostene proprio perché non si ha un quadro chiaro ed univoco sull’impegno economico che mensilmente verrà assorbito dai debiti.
Che fare in questi casi? Per sopperire a questa necessità si può accedere al mutuo di consolidamento, che spesso viene confuso con il mutuo di liquidità, anche se le differenze sono molto più numerose delle analogie.
Il mutuo di liquidità richiede la proprietà di un immobile sul quale viene posta come garanzia, per l’erogazione della somma finanziata, l’ipoteca di importo superiore alla somma erogata (normalmente l’ipoteca deve essere di primo grado ma alcune banche accettano anche una ipoteca di secondo grado), per cui rientra nella categoria dei mutui ipotecari.
Il mutuo di consolidamento è un prestito che non è assistito da ipoteca, e che viene indicato come “mutuo” perché prevede semplicemente un rimborso lungo.
Un’altra differenza sta nel fatto che i veri e propri prestiti o mutui di consolidamento richiedono che nella documentazione venga allegato anche il conteggio estintivo dei vari debiti in corso. Invece il mutuo di liquidità non richiede documentazione giustificativa della spesa.
Si può scegliere se si vuole compattare i vari prestiti con l’una o l’altra modalità, ma bisogna ovviamente considerare che un finanziamento assistito da ipoteca ha dei costi accessori molto più elevati (al quale si deve aggiungere la parcella del notaio). Il mutuo di liquidità può essere rilasciato anche a cattivi pagatori, mentre per il mutuo di consolidamento l’unica via percorribile per questa categoria di persone (alle quali si aggiungono anche i protestati) è la cessione del quinto, che non rappresenta una forma pura di prestito di consolidamento, anche se può essere utilizzato per ottenere gli stessi effetti di quest’ultimo.
Entrambe le forme di finanziamento prevedono rimborsi medi piuttosto lunghi (per i mutui di liquidità le banche di norma prevedono un periodo massimo di rimborso pari a 10 anni). Inoltre si tratta di soluzioni che non tutte le banche presentano nella propria offerta.
Tra i due quello più difficile da trovare è il mutuo di liquidità, considerato dalla maggior parte degli istituti di credito più a rischio di insolvenza. E’ comunque da sottolineare come le maggiori banche come Unicredit, Bnl, Deutsche Bank e Ing Direct (per i mutui online) offrano tutte mutui di liquidità.
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