Le difficoltà che le famiglie monoreddito devono affrontare per poter accedere al mondo dei finanziamenti diventano particolarmente evidenti quando ci si ritrova di fronte alla richiesta di un mutuo di acquisto anche della sola prima casa.
Il problema rimane legato all’aspetto della minore solidità reddituale, considerato che le banche applicano dei coefficienti negativi legati anche al numero delle persone a carico. Per la precisione, con i figli e l’aumentare del loro numero si riduce il rapporto rata reddito che può essere concesso.
Cosa fare per migliorare la situazione e quali alternative si hanno? Cominciamo subito affermando che molte difficoltà possano essere superate grazie alla presenza di ‘aiuti’ introdotti dai governi. Scopriamo di più assieme.
Partiamo analizzando le possibili problematiche che possono incontrare i nuclei familiari monoreddito. Ad esempio, per sopperire al problema reddituale, anche qualora la capienza del reddito fosse sufficiente a rimborsare la rata (ovvero rimanga all’interno della percentuale massima accettata dalla banca erogante il mutuo), le banche chiedono molto spesso l’inserimento del garante, che può aiutare a superare i vari ostacoli economici (almeno nell’ottica degli istituti bancari).
Ad esempio può essere richiesto anche l’inserimento di un coniuge o di un convivente quale coobbligato, anche se disoccupato: si tratta di una prassi usata perché in prospettiva si ha una potenziale entrata in più qualora lo stesso coobbligato passasse dallo stato di disoccupazione a quello di percettore di reddito.
Di contro l’ipotesi di un mutuo per monoreddito senza garante è possibile solo nel caso in cui si tratti di un reddito molto elevato, oppure non ci siano altre persone a carico. Se ci sono dei figli o il coniuge a carico e si ha in programma di richiedere un mutuo, per facilitare l’accesso al credito si potrebbe temporaneamente rinunciare agli eventuali assegni familiari percepiti per ripristinare la situazione ‘ante richiesta del mutuo’ successivamente all’approvazione.
Nel caso di una ‘prima casa’ quanto appena evidenziato viene a pesare di meno, in quanto le famiglie monoreddito o meglio monogenitoriali sono tra le categorie che hanno una corsia preferenziale nel caso di richiesta di mutuo tramite il plafond casa. Ricordiamo che si tratta di un ‘finanziamento di garanzia’ dove si beneficia della garanzia Consap che copre il 50% dell’importo di mutuo richiesto, rafforzando la posizione del richiedente stesso.
Si tratta quindi di una opportunità da valutare soprattutto se non si riesce a trovare la soluzione più conveniente in base alle proprie necessità, oppure nel caso in cui la richiesta effettuata sembri non volgere in positivo. A riguardo è sempre meglio farsi fare prima una valutazione sulla fattibilità anche sfruttando laddove presenti i cosiddetti voucher mutui. Tra gli aspetti negativi possiamo invece segnalare:
Per conoscere le banche che hanno un accordo attivo (gli istituti di credito possono cambiare nel corso del tempo) bisogna consultare online la pagina Consap dedicata al Plafond casa, oppure chiedere in modo esplicito alla banca che interessa se rientra o meno negli accordi (aspetto necessario anche perché si dovrà usare nella domanda l‘apposita modulistica).
Le banche fuori dal plafond casa non propongono dei veri e propri mutui pensati per le famiglie monoreddito, perché anche se rappresentano una buona percentuale di possibili clienti, quello che a loro interessa è la sola solidità economica.
Quindi se si rientra in una famiglia che ha questi requisiti, è inutile rivolgersi a banche che hanno dei rapporti rata/reddito molto bassi e procedure di approvazione molto severe. Al limite, prima di rivolgersi altrove, si può fare un tentativo presso la banca con la quale si hanno già in corso diversi servizi (principalmente investimenti, conti deposito, ecc) dato che un comportamento corretto può agevolare la felice conclusione di una richiesta di mutuo, specialmente se si richiede un importo di mutuo al di sotto delle soglie massime.
Inoltre in tal maniera si dimostra che nonostante ci sia una sola entrata, a fronte delle esigenze della famiglia, gli introiti sono più che sufficienti anche per poter risparmiare. In alternativa si deve aderire ai fondi di garanzia se si possiedono i requisiti previsti nella loro istituzione (come nel caso di famiglie numerose, ecc).
Si può subordinare l’approvazione del mutuo alla stipula di polizze vita fidejussorie, rese così di fatto obbligatorie? In linea generale una polizza vita può essere proposta dalla banca che però deve lasciare la libertà al richiedente di scegliere se firmarla o meno, non rientrando per legge tra quelle obbligatorie (come invece è quella scoppio e incendio).
Tuttavia quando una banca deve decidere di approvare un mutuo per una famiglia monoreddito, ha il diritto di tutelarsi il più possibile. Venendo meno l’unica fonte di reddito l’istituto di credito potrebbe subire un danno con la sospensione delle rate, fino alla lunga prassi per arrivare a mettere in vendita all’asta l’immobile qualora non ottenesse più il rimborso dell’importo residuo. In tutti questi casi starà al potenziale mutuatario decidere se accettare alcune imposizioni per facilitare la pratica o se cercare di rivolgersi altrove per trovare un trattamento diverso.