Domanda

Salve, ho stipulato un mutuo a tasso variabile nel 2006 di 160 mila euro, con un valore dell’indicatore sintetico di costo di 5,71%, interessi di mora di 2% più un costo fisso della banca pari a 1,80%.

Le spese di istruttoria iniziali sono state pari a 3.070 euro, e l’aggiunta delle spese fisse di commissioni di incasso pari a 9,60 euro mensili. In più è stata iscritta una ipoteca di 320 mila euro.
Mi saprebbe dire cortesemente a quanto equivale il mio tasso stipulato da contratto? E considerato l’importo dell’ipoteca, quanto dovrò restituire alla banca alla fine del contratto?

Grazie

Risposta

L’indicatore sintetico di costo dice complessivamente quale è il costo del contratto considerate tutte le componenti, per cui è uno degli indicatori che permette di valutare con maggiore precisione l’onerosità del contratto, soprattutto se lo scopo di conoscere il tasso di interesse applicato è quello di cercare un mutuo meno oneroso.

Sicuramente lo spread di 1,80% è molto competitivo, mentre le spese di incasso rid di 9,60 euro sono decisamente eccessive. Per quanto riguarda il tasso di interesse, mancano le indicazioni più importanti a riguardo: il mutuo variabile è indicizzato a un tasso euribor (e se sì a 1 mese, o tre mesi?) oppure a un tasso Bce? In ogni caso dato lo spread è più probabile che si tratti di un tasso euribor a tre mesi.

Per conoscere il tasso in questo momento (ricordiamo che si tratta di un mutuo variabile) basta aggiungere al tasso euribor (o Bce) lo spread così da conoscere il tasso finito.

A priori invece non si può conoscere con esattezza l’importo che verrà restituito alla banca, ma si può solo avere un’idea approssimativa attraverso il piano di ammortamento, ma per calcolarlo manca un’altra indicazione importante: quale è la durata del mutuo? Se la preoccupazione dell’importo da restituire riguarda l’importo dell’ipoteca registrata (320 mila euro su un mutuo di 160 mila) non ce n’è motivo.

Le banche possono scegliere di iscrivere un’ipoteca pari all’importo del mutuo erogato, oppure doppia (ovvero il 200% dell’importo del mutuo) come in questo caso. La differenza per il mutuatario si evidenzia per i maggiori costi legati alla registrazione dell’ipoteca e l’onorario notarile legata ad essa, ma non vi è un impatto diretto sugli interessi da rimborsare, che restano ancorati al tasso di interesse e al sistema di ammortamento adottato.