L’articolo 47 della Costituzione Italiana dice: «La Repubblica […] Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione».
Ed effettivamente lo Stato italiano incoraggia gli aspiranti acquirenti di un immobile da adibire ad abitazione principale in diversi modi:
In questo articolo ci concentreremo sul Fondo di Garanzia Prima Casa rispondendo alle 7 principali domande poste dagli utenti sull’argomento.
Indice articolo
Si tratta di un apposito stanziamento di denaro pubblico istituito presso il MEF ( legge n.147, art.1 comma 48, lett.c del 27 dicembre 2013) allo scopo di agevolare l’accesso dei cittadini ad un mutuo per l’acquisto (o acquisto + ristrutturazione) della prima casa.
Il Fondo, infatti, offrendo una garanzia statale pari al 50% della quota capitale del mutuo, permette al mutuatario di ottenere il finanziamento senza dover fornire garanzie personali, come ad esempio la firma di un genitore o di un parente. In tal modo si semplifica notevolmente l’accesso al mutuo di tutte quelle categorie di cittadini che, per la giovane età, per la tipologia di contratto di lavoro o per reddito, potrebbero incontrare grandi difficoltà.
Per poter accedere al Fondo di Garanzia Prima Casa occorre innanzitutto rivolgersi presso uno degli istituti di credito che hanno aderito all’iniziativa esplicitando l’intenzione di usufruire della garanzia statale per l’accensione di un mutuo ipotecario per la prima casa. Il mutuo in questione potrà avere un importo massimo di 250.000€.
In virtù della garanzia statale gli aspiranti mutuatari non solo potrebbero ottenere percentuali di LTV più alte, ma potrebbero avere accesso al credito anche in mancanza della liquidità necessaria per versare l’anticipo, solitamente richiesto dalle banche come garanzia della capacità di risparmio (e quindi della solvenza) del futuro debitore.
Il Fondo fornisce, quindi, un aiuto concreto, soprattutto:
Il Fondo è aperto a tutti i cittadini, ma poiché la somma stanziata annualmente dallo Stato è limitata, alcune categorie hanno un accesso “prioritario”, ovvero:
A tali categorie prioritarie è garantita anche l’applicazione di un tasso effettivo globale non superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) pubblicato trimestralmente dal MEF. Inoltre, il Decreto Sostegni bis ha stabilito che, fino al 31 dicembre 2023, per coloro che rientrano nelle suddette categorie disponendo di un ISEE inferiore ai 40.000€ annui la garanzia statale sul mutuo passa dal 50% all’80%, rendendo così possibile l’accesso anche ad un mutuo con LTV 100%, o comunque superiore all’80%, valore di LTV massimo oltre il quale raramente le banche si spingono.
La garanzia statale del Fondo non può essere richiesta per l’acquisto di qualsiasi tipologia di immobile, anche se da adibire ad abitazione principale . Sono, infatti, escluse le cosiddette “case di lusso” ovvero quelle che rientrano nelle categorie catastali A1, A8 e A9.
La domanda per l’accesso al Fondo deve essere presentata alla banca che aderisce all’iniziativa in concomitanza con la richiesta di mutuo, allegando l’apposita modulistica. Nel caso in cui si voglia richiedere la garanzia statale all’80% occorrerà allegare anche copia dell’ISEE, che ricordiamo deve essere inferiore a 40.000€.
Successivamente sarà la banca stessa a inoltrare la domanda per via telematica alla Consap (per questo si parla anche di Mutuo Consap), ovvero l’ente preposto alla valutazione delle domande pervenute e alla verifica della presenza dei requisiti. Come già accennato, sarà data precedenza alle domande presentate da esponenti delle categorie prioritarie.
Potrebbe accadere che Consap rigetti la domanda o perché il plafond del Fondo è andato esaurito o perché la domanda presentata non è completa o alcuni dati risultano errati.
Attenzione: affinché si arrivi all’erogazione del mutuo, oltre all’ok della Consap è necessario ottenere l’esito positivo anche da parte della banca a cui ci si è rivolti. La banca può rifiutarsi di concedere il mutuo, ad esempio, in caso di:
L’elenco costantemente aggiornato degli istituti di credito presso cui è possibile presentare richiesta al Fondo per un mutuo prima casa è consultabile sull’apposita pagina del sito ufficiale Consap. Tra le varie banche aderenti troviamo, ad esempio:
Dopo che la banca interpellata avrà inoltrato alla Consap la domanda di accesso al Fondo, quest’ultima informerà la banca sull’esito della richiesta entro 20 giorni e la banca, a sua volta, avrà 90 giorni di tempo per comunicare alla Consap se il mutuo è andato a buon fine o meno.
(Fonte: sito ufficiale Consap – Data: 9 ottobre 2023)