Ogni banca definisce un credit scoring che indica i criteri in base ai quali è disposta a concedere i mutui. Quello che è certo è che vuole sempre delle garanzie solide, che siano il reddito del richiedente, di un coobbligato o un garante. Quindi in linea di principio è possibile ottenere un mutuo senza busta paga, se le altre garanzie proposte sono considerate sufficienti.
L’ipoteca è una delle garanzie più solide che la banca possa ottenere. Perché quindi non dovrebbe essere sufficiente nel caso di richiesta di un mutuo senza busta paga? In realtà l’ipoteca è considerata una forma di rafforzamento della principale garanzie che è rappresentata dal reddito di chi richiede il finanziamento, ma da sola non basta. Questo per varie ragioni:
Quindi la banca sarà disposta a concedere un mutuo senza busta paga se si ha un coobbligato che ha un reddito solido, oppure senza coobbligato ma con garante. Per quanto riguarda la scelta del coobbligato (o del garante) verrà posta particolare attenzione anche del tipo di legame che c’è tra esso e il richiedente il mutuo stesso. Infatti alcuni legami sono considerati “deboli” mentre altri sono considerati “forti” in funzione dei rapporti di parentela, amicizia, conoscenza ecc.
In Italia coloro che hanno un rapporto lavorativo dipendente, remunerati cioè tramite busta paga, sono la larga maggioranza. Tuttavia le banche non escludono coloro che sono senza busta paga semplicemente perché hanno un altro tipo di entrata come lavoratori autonomi e professionisti. Quindi sia nella forma che nella sostanza sono disposte a concedere un mutuo senza busta paga e senza garante se il richiedente ha un reddito più che soddisfacente.
Come restrizione può essere prevista la richiesta di un altro tipo di documentazione e soprattutto vengono accettati come redditi solo quelli che possono essere considerabili come consolidati. Quindi di norma si richiede anziché le ultime buste paga, Cud e 730, almeno l’Unico degli ultimi due anni. Infatti il reddito di un’attività derivante dall’esercizio di “impresa” non è certo ed è soggetto a cambiamenti improvvisi.
Da qui la scelta anche di considerare il rapporto rata reddito con delle percentuali più basse rispetto al classico 33% o addirittura 40 o 45% che può essere riservato ai dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Tali percentuali variano tra le banche, quindi si devono richiedere dei preventivi a quelle che interessano, partendo dalle più grandi come Unicredit, Bnl, ma anche a quelle online come CheBanca, Ing Direct, ecc.
Il consiglio principale è quello di trovare un coobbligato con un buon reddito e possibilmente che non sia senza busta paga, così da poter effettuare una richiesta senza garante, che può limitare in futuro la libertà di scelta per una richiesta di surroga.