L’accesso al credito per alcune categorie è particolarmente complesso. Nonostante i mutui godano di una forma di garanzia forte, per protestati e cattivi pagatori la situazione può essere molto complicata se non addirittura impossibile. Il discorso può estendersi anche ai pignorati, visto l’impatto negativo che questo tipo di azioni hanno sul giudizio di affidabilità formulato dalle banche (vedi anche Documenti per richiedere un mutuo).
Fatte queste premesse è possibile che ci siano mutui per protestati? Vediamo quali sono gli ostacoli, i limiti, ed eventualmente come rimuoverli.
Le banche sono avvezze alla creazione di un’offerta “particolare” per specifiche categorie (come i giovani ad esempio). Però quando si tratta di persone che indipendentemente dalle cause siano ormai etichettate come non affidabili, il discorso cambia radicalmente. Non ha nemmeno importanza se si tratti di mutui richiesti da protestati autonomi o dipendenti (vedi anche Finanziamenti per protestati), poiché la solidità del reddito non viene presa nemmeno in considerazione se non si supera l’analisi del merito creditizio.
La gestione del protesto segue un iter particolare e coinvolge enti istituzionali che impongono una serie di conseguenze che non sono di immediata soluzione. Per i cattivi pagatori invece si tratta di una segnalazione che è passibile di modifiche senza troppe complicazioni. Nel caso dei pignorati, infine, bisogna andare a considerare le cause del pignoramento.
Viste queste differenze quindi potremmo considerare, in ordine crescente, le difficoltà che si incontrano nella richiesta del mutuo in:
Per i primi il superamento degli ostacoli diventa più semplice sia perché una volta eliminata la causa che ha portato alla segnalazione se ne può chiedere la cancellazione, e sia perché la maggior parte delle banche tollera un certo numero di segnalazioni per ritardato pagamento (da 3 a massimo 6 ritardi).
Prima della recente crisi alcune finanziarie disponevano di prodotti ad hoc, con l’applicazione di tassi di interesse molto elevati, e forti limitazioni sia sulle percentuali concedibili (spesso 50% del valore o prezzo di acquisto) che sugli importi (difficilmente si superavano i 50 mila euro).
Oggi non esistono più questi prodotti, per cui è possibile ottenere mutui per protestati solo nel momento in cui si ottiene la cancellazione dal registro protesti e si ottiene la riabilitazione. Può succedere che nonostante questo una richiesta di mutuo (da un ex protestato) venga ugualmente rifiutata?
La risposta è purtroppo affermativa. Le banche hanno una memoria molto lunga ed hanno banche dati e mezzi informativi che permettono loro di fare indagini molto approfondite per periodi lunghi anche fino a 15 o 20 anni.
Ovviamente questa pignoleria deve essere stimolata da una qualche forma di sollecitazione, per cui la cosa migliore è quella di farsi aiutare da un buon consulente che saprà come presentare al meglio la domanda. E che soprattutto saprà scegliere le banche che sono meno fiscali in questo genere di valutazione.
Se alle spalle si hanno storie che mettono in discussione o appannano un buon merito creditizio, prima di avanzare una richiesta di mutuo si dovrebbe: