In Italia la maggioranza dei proprietari di un immobile è dovuto ricorrere all’accensione di un mutuo. Una condizione (o necessità) che è sempre stata presente e che si è ulteriormente rafforzata a seguito dell’introduzione dei mutui cambio casa introdotti attraverso interventi normativi del governo Renzi. Alcune banche si sono dimostrate più propense a creare delle linee più articolate e dotate di prodotti specializzati, come nel caso di Unicredit, che ha inserito da qualche anno la linea ‘Mutuo Valore’. In questa ampia gamma di alternative si è fortemente affermato il Mutuo Valore Italia, grazie anche alla variante “Giovani” con possibilità di ottenere fino al 100% del prezzo dell’immobile finanziato. Recentemente si segnala anche una variante che esalta il tasso variabile: il Mutuo Valore Tuo.
Il Mutuo Valore Tuo è un finanziamento assistito da ipoteca, che permette di acquistare un immobile ad uso residenziale richiesto da consumatori (in generale privati), o per surrogare un mutuo in corso con un altro Istituto di credito. Il tasso è indicizzato all’euribor a tre mesi. Per la durata si potrà scegliere tra un minimo di 5 anni, fino ad un massimo di 30 anni. I canali attraverso i quali negoziare il finanziamento sono: la filiale (si è liberi di scegliere quella più comoda o quella che si preferisce per qualsiasi ragione personale), oppure tramite uno dei mediatori che ha il mandato per la vendita di prodotti di Unicredit.
L’importo minimo che può essere richiesto è di 30 mila euro. Lo spread è del 3,3%, che viene ridotto in misura corrispondente al valore dell’euribor qualora fosse negativo. Questo comunque viene determinato in funzione del LTV che viene applicato, tenendo conto che la percentuale massima finanziabile è dell’80%.
Tra i costi accessori vanno considerati:
Va fatta una parziale distinzione sui costi da sostenere a seconda che si tratti di un mutuo richiesto tramite filiale o extra filiale. Infatti nel solo caso di una richiesta di mutuo con canale differente dalla mediazione si dovrà sostenere un costo pari all’1,5% dell’importo richiesto e ottenuto.
Ovviamente in caso di surroga, avvalendosi della funzione Trasloca, non si sostengono le spese di istruttoria, perizia e gestione della pratica mentre rimangono attivi gli altri costi accessori.
I documenti indispensabili per poter procedere alla richiesta di Mutuo Valore Tuo sono:
Se si ha un’anzianità lavorativa maturata con lo stesso datore di lavoro (quello in corso) che non supera i 7 mesi allora bisogna anche esibire la copia dell’ultimo contratto di lavoro. I documenti che vanno presentati in originale devono essere fotocopiati dal personale che si fa carico della pratica, e contestualmente deve essere fatta la restituzione degli stessi. Inoltre per i richiedenti che erano coniugati e si sono separati o hanno divorziato, servirà:
I documenti devono essere completati da quelli relativi all’immobile a partire dall’atto di provenienza, e al contratto di compravendita (sono generalmente gli stessi sia in caso di acquisto di una prima casa che di una seconda casa). Ovviamente nel corso della valutazione della pratica potranno essere richiesti ulteriori documenti. Inoltre gli stessi tipi di documento vanno presentati per tutti gli intestatari del mutuo.
L’affermazione della linea denominata Valore Italia (dotata anche di una versione Più e una Top, oltre alla già citata versione Giovani) ha rappresentato una risposta immediata e concreta alla necessità di dare nuova linfa al settore dei mutui, per sostenere il mercato immobiliare.
In pratica però tra la linea Valore Italia e Valore tuo, nella versione del tasso variabile, non ci sono grandi differenze, se non per una sottrazione del ruolo della consulenza e del monitoraggio costante nel tempo affinché si possa avere la garanzia che il prodotto sottoscritto sia ancora la migliore risposta. Si registra anche un aumento dello spread applicato, che almeno sulla carta, rende meno esosa la versione del Valore Italia.
L’aspetto meno apprezzabile però del Mutuo Valore Tuo è l’applicazione di costi accessori che in precedenza non erano contemplati. In particolare si fa notare il costo fisso delle spese di incasso rid, prima dovute solo da chi non era correntista Unicredit (sempre nella misura di 5 euro a rata). Apprezzabile invece la possibilità di non dover sostenere anche il costo delle comunicazioni periodiche optando per la modalità on line oppure scegliendo i canali di vendita di terzi. Va invece dato un giudizio positivo alla chiarezza rivolta alla determinazione delle spese di mediazione quando previste.