Il mutuo Barclays per il 2014 non offre grandi novità rispetto al 2013, il che non costituisce un aspetto con delle connotazioni necessariamente negative, dato che le opinioni sulla varietà delle offerte si confermano positive, mentre rimane qualche perplessità sul fronte dei costi “indiretti”, dove si intendono quei costi che non sono direttamente collegati al calcolo degli interessi o all’approvazione del mutuo stesso.
La gamma di mutui tra i quali è possibile scegliere è veramente ampia dato che oltre ai classici mutui a tasso variabile, tasso fisso o tasso misto evoluto (come il mutuo “rinegoziabile”) si possono scegliere delle tipologie più particolari, come il mutuo Libero e il mutuo con Opzione.
Il mutuo opzione ad esempio consente di fare il check up del tasso vigente ogni 5 anni, potendo così passare dal tasso variabile al fisso e viceversa, permettendo così di sfruttare i tassi più convenienti per quel quinquennio.
Il mutuo Libero è ancora più particolare, dato che fa pagare una rata molto bassa, fatta solo di interessi, mentre si ha la scelta di pagare il capitale, entro determinate percentuali (che crescono progressivamente) a scadenze prefissate. In questo caso se si pagano forti somme (magari risparmiate con un piano di accumulo affiancato al mutuo) si ottiene un ulteriore abbassamento delle rate future ed una logica riduzione dell’incidenza degli interessi passivi. Questo genere di mutuo richiede però capacità di risparmio e una grande disciplina nella programmazione dei rimborsi.
La parte più difficile da valutare è quella collegata ai costi accessori, soprattutto per quelli che sono ricorrenti e non strettamente collegati al rimborso del mutuo. Ad esempio i costi di istruttoria risultano alti dato che sono pari all’1,5% con in più una quota fissa pari a 150 euro mentre le spese di perizia sono pari a 360 euro.
Anche le spese di gestione risultano essere eccessivamente elevate, dato che si tratta di ben 60 euro l’anno, indipendentemente dalle somme richieste come mutuo. Spese che possono sembrare modeste, dato che sono fissate in misura pari a 5 euro mensili, ma che costituiscono una somma a “fondo perduto” congrua su un piano di ammortamento lungo come quello dei mutui.
In più bisogna fare attenzione al caso in cui il mutuo venga collocato attraverso intermediari, dato che i costi di servizio ricadono sul mutuatario stesso ancora una volta con una discreta incidenza.