Cessione del quinto dello stipendio per protestati e cattivi pagatori

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione vengono spesso presentati come delle forme di prestito personale agevolate, con tassi mediamente bassi ed il vantaggio di essere a tasso fisso.

Tuttavia più che una “concessione” che banche e finanziarie fanno agli utenti, questo tipo di prestito rappresenta invece un diritto, stabilito dal legislatore, di tutti i lavoratori a tempo indeterminato (del settore privato e pubblico) e di tutti i pensionati, indipendentemente dalla cassa previdenziale di appartenenza (rientrando tutti ormai nella fattispecie di cessione del quinto Inps). In quest’ultimo caso, non sono però ammesse le pensioni che hanno carattere di assistenza od ancora quelle sociali (ad esempio l’assegno sociale, oppure la pensione di invalidità e simili).

Inoltre, è sempre la legge che ha deciso che la cessione del quinto venga concessa anche a cattivi pagatori che a soggetti protestati.

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Il rifiuto della cessione del quinto: un’ipotesi inesistente se ci sono i requisiti oggettivi

Nelle pubblicità spesso si sente parlare della concessione senza “troppi problemi” se ci si affida alla banca A o alla finanziaria B. Anche in questo caso si tratta di un atteggiamento fortemente speculativo dato che, se si hanno i requisiti oggettivi stabiliti dal legislatore, né il datore di lavoro e né la banca possono rifiutare la cessione del quinto dello stipendio.

Quindi, per vedersi concessa una cessione del quinto basta accertarsi di essere in possesso dei suddetti requisiti, che devono essere di due tipi: reddituali e soggettivi.

Requisiti reddituali

La somma massima che può essere accordata dipende dalla rata massima prevista per legge, che non può eccedere il quinto dello stipendio o della pensione (senza tener conto della presenza di altre forme di finanziamento in corso).

Nel particolare, per gli stipendi ci si riferisce a tutto il reddito netto e si fa riferimento principalmente ai redditi derivanti da lavoro dipendente a tempo indeterminato, mentre per quelli a tempo determinato si tratta di una possibilità che deve essere prevista dalla società alla quale ci si rivolge.

Per la pensione, invece, c’è il limite imposto dalla cosiddetta “quota cedibile”, ovvero in caso di pensioni nette inferiori a 750€ la rata massima dovrà essere inferiore al quinto della pensione netta per salvaguardare il trattamento minimo previsto per legge e attualmente fissato a 598,61€.

Infine, per i lavoratori pubblici e i pensionati che vogliono accedere ai tassi agevolati previsti dai Prestiti INPS (cessioni del quinto erogate direttamente dall’INPS solo per determinate motivazioni e fino ad esaurimento dei fondi stanziati) è chiesta anche l’iscrizione, con conseguenti versamenti, alla “Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali“.

Requisiti soggettivi

Ci si riferisce all’età anagrafica del richiedente, che al termine del finanziamento non può superare delle soglie di età (che variano da banca a banca) e che vanno in linea di massima da 80 anni ad un massimo di 85 anni.

Inoltre è necessario anche un buon stato di salute, che dovrà essere certificato da un medico abilitato. A riguardo ci sono delle patologie che portano sempre all’esclusione, indipendentemente dalla banca o finanziaria alla quale ci si rivolge, perché la copertura assicurativa obbligatoria è rifiutata da tutte le compagnie di assicurazione. Altri tipi di patologie o specifiche problematiche di salute possono essere accettate da alcune compagnie e non considerate assicurabili da altre, quindi bisogna informarsi caso per caso.

Le modalità di richiesta della cessione del quinto

Pensionati

I pensionati devono munirsi in via anticipata della certificazione che attesta la “quota cedibile” prima di inoltrare domanda presso la banca o finanziaria scelta, allegando il modulo precompilato (reperibile online o sempre presso gli sportelli Inps territoriali).

Se, però, ci si rivolge a una delle banche o finanziarie che hanno stipulato l’apposita convenzione con l’Inps, allora si ha uno snellimento burocratico. Questo perché l’accordo, oltre all’applicazione di tassi non superiori a quelli trimestralmente indicati dall’Inps stessa, prevede anche l’accesso a un sistema telematico che consente alla società finanziaria di procedere ‘direttamente’ alla richiesta della quota cedibile.

Come documenti necessari, anche per la richiesta del preventivo sono normalmente richiesti:

  • ultimo cedolino della pensione;
  • certificazione unica;
  • documenti personali.

Dipendenti pubblici

I lavoratori pubblici possono inoltrare la domanda presentandola alla propria amministrazione, oppure devono rivolgersi alle banche o finanziarie convenzionate, allegando la documentazione anagrafica e reddituale. Come già detto in precedenza se si vuole accedere alle forme con tassi agevolati dei prestiti pluriennali ex Inpdap bisogna anche avere maturato l’anzianità minima prevista nei versamenti facoltativi al Fondo Unitario.

Dipendenti privati

I lavoratori privati devono rivolgersi semplicemente a banche o finanziarie che prevedono questo genere di servizio. Se si fa parte di aziende che hanno in corso convenzioni, occorre rivolgendosi ai referenti di questi accordi si riescono a spuntare condizioni più agevolate rispetto alla clientela ‘standard’. Ricordiamo che nel caso di dipendenti privati bisogna essere dipendenti di aziende in possesso dei requisiti minimi per poter valutare la domanda. Questi possono variare parzialmente in funzione dell’istituto di credito scelto anche se in linea di massima possono essere così riassunti:

  • essere dipendenti di un azienda con almeno 15 dipendenti;
  • la situazione economica della società delve essere giudicata positivamente dalla compagnia assicuratrice;
  • essere dipendenti di determinati tipo di società (ad esempio quelle di persone e le cooperative sono meno accettate rispetto a srl e spa).

Come ottenere un preventivo

Il prestito contro cessione del quinto ha un funzionamento diverso rispetto ai prestiti personali e quelli finalizzati, poiché coinvolge sempre tre soggetti:

  • datore di lavoro,
  • lavoratore;
  • società finanziatrice (banca o finanziaria).

Quindi, se si vuole ottenere una simulazione affidabile o un vero e proprio preventivo bisogna consegnare tutta la documentazione necessaria a valutare sia la situazione economica del datore di lavoro che gli altri aspetti indicati all’interno dell’articolo. Per questa ragione, quando si decide di fare una simulazione online, raramente si ottiene un immediato risultato.

Facciamo un esempio: Findomestic

Findomestic, a differenza di altre banche o finanziarie concorrenti, permette di effettuare già online un preventivo di cessione del quinto, sia per i dipendenti che per i pensionati. Basterà inserire i pochi dati anagrafici e reddituali richiesti per avere già una prima proposta indicativa. Per procedere, invece, alla richiesta vera e propria del finanziamento dovremo avere a portata di mano un documento di riconoscimento, i dati del datore di lavoro e quelli della busta paga, oltre al codice fiscale e all’iban del conto corrente su cui verrà accreditato l’importo concesso. Una volta compilati tutti i campi bisogna sottoscrivere la richiesta con firma digitale attendere la chiamata di un consulente che finalizzerà il tutto.

Qui di seguito, a titolo informativo, riportiamo 3 esempi di cessione del quinto Findomestic presenti sul sito ufficiale:

esempi cessione del quinto findomestic

(Fonte: sito ufficiale Findomestic – Data: 17 dicembre 2024)

Approfondimento: Prestiti Findomestic.