Il settore del lavoro è diventato sempre più articolato, con la diffusione di soluzioni lontane dallo stabile contratto di lavoro a tempo indeterminato full time. Oggi tra contratti di lavoro atipico, di collaborazione, a tempo determinato e part time (sia verticale che orizzontale) riuscire a capire come fare per ottenere un finanziamento è molto complicato.
Vogliamo però per prima cosa tranquillizzare quanti stanno cercando un mutuo ed hanno una busta paga part time, in quanto non è detto che non si possa arrivare comunque ad acquistare l’abitazione che si vorrebbe. Vediamo insieme le soluzioni realmente accessibili.
Un mutuo destinato all’acquisto, ristrutturazione, costruzione e surroga di un immobile è di tipo ipotecario, quindi la banca iscrive l’ipoteca a suo vantaggio tramite il notaio come garanzia in caso di insolvenza. Una garanzia pressoché certa che almeno sulla carta dovrebbe bastare a far concedere un mutuo indipendentemente dal fatto di avere o meno una busta più alta rispetto a quella ridotta di un part time.
Sfortunatamente nella realtà non è così e le motivazioni sono semplici. In primis perché la banca ha più interesse ad ottenere la restituzione della somma concessa ed erogata (come capitale) più la parte di interessi che matura nel corso del tempo piuttosto. Se dovesse andare a rifarsi sull’immobile con pignoramento e vendita all’asta il rischio di dover accettare una perdita è molto elevato. Le case all’asta spesso vengono vendute per importi inferiori a quelli stimati e la procedura comporta alti costi che possono trasformare una situazione di potenziale pareggio in una perdita complessiva.
Non solo, la legge italiana ha spesso dato torto alle banche che hanno concesso mutui ‘facili’ ovvero mutui per i quali non c’erano tutte le opportune valutazioni di solidità da parte della banca sui mutuatari, scoraggiando un comportamento poco avveduto nella valutazione della solidità dei clienti. Tutto questo ci porta a due conclusioni:
Proprio per le ragioni suddette la maggior parte delle banche può essere più aperta alla concessione di un mutuo ai lavoratori part time ed atipici quando il LTV è basso. In tal caso anche una vendita all’asta risulterà conveniente. Stesso discorso per l’inserimento di una copertura assicurativa che subentri in caso di problemi al mutuatario. Il premio di tale assicurazione è a carico del richiedente e può portare ad un aumento dell’esborso anche notevole.
L’inserimento di uno o più garanti può portare una richiesta di mutuo difficile, come nel caso di una busta paga part time, a una situazione più sicura e quindi aumentare le possibilità che si riesca a ottenere la somma di cui si ha bisogno. Ovviamente dipende sempre dagli importi riportati nelle buste paga, ma è altrettanto ovvio che difficilmente saranno somme elevate, anche perché le banche valutano in modo differente gli importi legati agli straordinari (anche qualora questi fossero stabilmente distribuiti nel corso dei mesi), rispetto allo stipendio ordinario che è il principale parametro considerato.
A questo punto si devono però considerare i pro e i contro dell’inserimento di uno o più garanti. Per farlo ci si deve concentrare su diversi punti:
Quindi, riassumendo, i garanti possono eliminare almeno parte delle difficoltà di ottenere un mutuo con una busta paga part time, ma si tratta comunque di una scelta che va ben ponderata considerate tutte le conseguenze e gli obblighi che ne deriveranno.
Se da una parte è vero che la casa è considerata un diritto per gli italiani, è altrettanto vero che nessuna banca può essere obbligata a concedere un mutuo se non ci sono le condizioni per farlo o anche solo se non ci sono le condizioni perché possa ritenerlo vantaggioso farlo. Se si è proprio alla ricerca di possibili alternative si possono incontrare delle possibilità ma solo se si rientra in specifiche situazioni che in quel momento offrono delle agevolazioni ad hoc.
In questo ambito si inseriscono alcuni fondi di garanzia (con garanzia ad esempio da parte di regioni oppure dello stato) che hanno l’obiettivo di agevolare l’accesso al mutuo a categorie considerate svantaggiate. Tra queste troviamo soprattutto i giovani (approfondimenti: Mutuo giovani), che sono anche coloro che possono dover affrontare il problema dell’abitazione e che spesso ottengono dei contratti part time o atipici. Uno degli ultimi esempi lo troviamo con il fondo di garanzia prima casa. I giovani di età inferiore a 35 anni, titolari di un rapporto di lavoro atipico di cui all’art. 1 della legge 28.06.2012, n. 92. risultano infatti tra i soggetti prioritari. Ricordiamo che con tale fondo l’ammontare del mutuo non può essere maggiore di 250 mila euro. N.B. Ogni fondo ha specifiche regole e la necessità di possedere alcuni requisiti ben precisi per usufruirne.