Mutui per dipendenti pubblici: quali agevolazioni?

Le opzioni da valutare se si è alla ricerca di un mutuo per dipendenti pubblici sono tante, considerando anche la possibilità di poter richiedere quelli definiti come “mutui Inps ex Inpdap“.

Indice

Il mutuo Inps

Si tratta di un mutuo ipotecario edilizio che può essere richiesto, in base al regolamento vigente, da coloro che sono iscritti al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Pur essendo un fondo creato appositamente per i dipendenti statali, l’iscrizione e la contribuzione è facoltativa, perché prevede un contributo che mensilmente viene trattenuto sullo stipendio o sulla pensione (in quest’ultimo caso l’aliquota applicata è minore).

Oltre a questo requisito fondamentale ci sono delle altre ‘limitazioni’ da rispettare che riguardano:

  • caratteristiche dell’immobile, in quanto deve trattarsi di un immobile ad uso abitativo;
  • finalità del mutuo, che può essere di acquisto (da privato o costruttore, ma anche da Ente o cooperativa) o ristrutturazione oppure di acquisto, costruzione o ristrutturazione di un box che sia di pertinenza dell’abitazione dell’iscritto;
  • importo da finanziare, in quanto per l’acquisto e la costruzione su terreno di proprietà si può arrivare fino a 300 mila euro, mentre per la ristrutturazione si arriva al massimo a 150 mila euro. Per i box si può arrivare fino a 75 mila euro;
  • LTV, in quanto sono previste differenti percentuali tra il LTV massimo per acquisto e costruzione rispetto a quello di ristrutturazione. Nei primi due casi si può arrivare fino al 100% della spesa, mentre nel caso di ristrutturazione la percentuale massima è del 40%;
  • non bisogna avere altri immobili, nemmeno con proprietà parziale, fatte salve poche eccezioni che afferiscono soprattutto a quote entrate nell’asse ereditario (il limite vale anche per il coniuge in comunione dei beni cointestatario);
  • la durata, in quanto sono previste durate di 10 anni, 15, 20, 25 oppure 30 anni. Tuttavia per i pensionati la durata massima è di 15 anni.

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 4 aprile 2023)

Tassi

Per conoscere le condizioni che si potrebbero ottenere considerati i tassi applicati (che riportiamo nella tabella successiva) si può usare il simulatore presente sul sito dell’Inps.

banca

Per avere dati definitivi bisogna però usare la procedura telematica che è accessibile dalla propria area personale. I tassi con il Nuovo Regolamento variano sia in funzione della durata (con poche eccezioni) che del LTV. Al 4 aprile 2023 i tassi sulla tabella sul sito ufficiale risultano ancora legati al 2020 per il tasso fisso, che sono:

durata in anni LTV fino a massimo del 50% valori compresi tra il 50% e l’80% dall’80% fino al 100%
10 anni 0,42% 0,60% 1,00%
15 anni 0,66% 0,84% 1,35%
20 anni 0,79% 0,97% 1,52%
25 anni 1,10% 1,16% 1,78%
30 anni 1,10% 1,16% 1,78%

Come si può vedere è contemplata anche la possibilità di finanziare fino al 100% del prezzo o valore dell’immobile e per le durate che vanno dai 25 ai 30 anni i tassi applicati sono gli stessi. Si può scegliere anche un mutuo Inps a tasso variabile, con indicizzazione all’Euribor a 3 mesi che viene rilevato il 31 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre (spread + euribor a 3 mesi, dove lo spread è al 2% sul sito ufficiale dell’Ente ad aprile 2023).

Ribadiamo che è comunque possibile procedere ad una simulazione del mutuo accedendo alla pagina dedicata cliccando su ‘Procedi con la simulazione’. Ricordiamo inoltre che i risultati non hanno carattere assolutamente vincolante ma indicativo delle condizioni del momento.

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 4 aprile 2023)

Approfondimento: Tassi cessione del quinto dipendenti pubblici.

lavoratore pubblico

Il mutuo per lo studio

Nel mutuo Inps è contemplata anche la possibilità di ottenere il mutuo per finalità legate allo studio (Università in Italia o all’estero, corsi Erasmus o di specializzazione). Per questa finalità le durate e i tassi sono però diversi:

durata in anni LTV fino a massimo del 50% valori compresi tra il 50% e l’80% dall’80% fino al 100%
10 anni 0,70% 1,10% 1,10%
15 anni 0,80% 1,20% 1,20%

N.B. Le domande di mutuo possono essere presentate dal 15 gennaio fino al 10 ottobre di ogni anno.

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 4 aprile 2023)

Le possibili alternative

Dopo aver trattato le caratteristiche, le modalità di richiesta ed i requisiti del mutuo Inps, facciamo una breve panoramica sulle possibili alternative.

I mutui ‘agevolati’ e in convenzione

I mutui “agevolati” sono proposti da banche e finanziarie che talvolta possono prevedere tassi più bassi per il minor rischio di insolvenza, vista la solidità del ‘datore di lavoro’ e le ridotte possibilità di ritrovarsi senza un impiego.

Se non si entra nel mutuo Inps perché non si hanno tutti i requisiti o non si è riusciti a rientrare nel plafond disponibile, si può valutare anche qualche convenzione che l’Ente stipula soprattutto con le grandi banche (per fare degli esempi si può trattare di BNL, Intesa Sanpaolo, ecc).

Nel caso delle convenzioni bisogna fare attenzione se si tratta di ‘offerte’ territoriali (per esempio che riguardano una filiale specifica) oppure nazionali. Le informazioni a riguardo si possono reperire sulle intranet o presso le filiali stesse. Le convenzioni possono essere stipulate anche da aziende private per i propri dipendenti.

Frequentemente possono prevedere caratteristiche specifiche per le varie categorie di statali (per esempio per i carabinieri o in generale le forze armate, per i dipendenti ministeriali, o per gli insegnanti in generale).

Comunque, difficilmente queste ‘condizioni di favore’ possono competere con i tassi applicati sui mutui Inps, soprattutto dopo il restyling che è stato fatto nel 2017 nella riorganizzazione del Loan To value e quindi dell’organizzazione dei relativi tassi.

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 4 aprile 2023)

Approfondimenti: Guida ai prestiti pluriennali Inpdap, Mutui NoiPa.

I Prestiti Pluriennali Garantiti o Diretti

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Si tratta innanzitutto di soluzioni accessibili per importi non troppo elevati, più precisamente entro 100 mila euro e per l’acquisto da enti per le case popolari o simili. In entrambi i casi bisogna avere gli stessi requisiti soggettivi necessari per richiedere il mutuo ex Inpdap, ma non si ha un mutuo ipotecario, per cui viene meno la parte dei costi legati all’intervento del notaio.

Di contro non si ha nemmeno la possibilità di detrarre gli interessi passivi ed il tasso (TAN) applicato è per quelli diretti del 3,5% più 0,50% di spese di amministrazione. Si tratta di una soluzione estrema che va attentamente valutata, soprattutto se non si hanno altre possibilità.