Le associazioni dei consumatori negli ultimi anni hanno portato sempre più casi davanti ai vari tribunali, mettendo sul banco degli imputati soprattutto i mutui, accusati di essere oggetto di tassi usurai, di contratti poco limpidi e chiari (come avvenuto in seguito alla fusione della Woolwich con la Barclays, ecc). Tra le associazioni dei consumatori più attive c’è indubbiamente l’adusbef, specializzatasi in particolare sul fronte finanziario e sul credito al consumo.
Negli ultimi anni molto spesso i tribunali hanno dato sostanza alle teorie delle associazioni dei consumatori, e da qui le battaglie portate avanti inevitabilmente sono aumentate. Tuttavia bisogna sempre considerare che le associazioni dei consumatori hanno una visuale solo parziale, dovuta al fatto che le banche che operano nel rispetto della normativa fanno i propri interessi, e ciò va inevitabilmente a svantaggio della parte più debole del contratto, ovvero dei mutuatari.
Proprio per questo, esistendo la libertà contrattuale, con la sola eccezione dei mutui usurai (ovvero quei mutui sui quali fosse sopraggiunto un tasso usuraio), la legge non può obbligare gli istituti di credito a prendere decisioni che vadano nettamente contro i loro interessi. Un caso a riguardo è rappresentato dalla battaglia di Adusbef sull’adozione da parte delle banche dell’ammortamento alla francese che, seppur evidentemente meno vantaggioso per i mutuatari rispetto a quello all’italiana, è perfettamente legale. Le banche non possono quindi essere obbligate ad adeguarvisi, e nemmeno i giudici possono considerare ‘non validi’ tutti i contratti di mutuo che fino ad oggi lo hanno utilizzato (e che lo faranno anche per il prossimo futuro).
Ci sono state comunque delle battaglie che hanno prodotto dei risultati utili sui mutui. Tra queste al primo posto c’è quella legata alla possibilità di poter procedere alla rinegoziazione del tasso variabile in tasso fisso, oppure di poter cambiare alcune voci del contratto stesso. La voce alzata dall’Adusbef sui mutui (ma anche da altre associazioni) ha inoltre indotto i governi a porre rimedio ad alcune storture legislative, portando a un processo di liberalizzazione del mercato che, seppur non ha prodotto tutti gli effetti positivi che ci si attendeva, ha comunque offerto una maggiore tutela ai mutuatari stessi.