Ogni qualvolta ci si rapporta con un prodotto bancario o postale di tipo debitorio (come i prestiti ed i mutui) ci si concentra solo sul calcolo degli interessi “corrispettivi” ovvero quelli che maturano automaticamente sul capitale prestato, così come indicato nel contratto.
Nella prassi esistono numerosi altri tipi di interessi, alcuni dei quali sono importanti per valutare la regolarità o legalità di un mutuo, come gli interessi moratori (vedi anche Pagare in ritardo il mutuo). Altri tipi di interessi con i quali ci si può ritrovare ad interagire sono quelli convenzionali e quelli legali.
Sia che si tratti di un mutuo a tasso fisso che a tasso variabile, per conoscere l’impatto che al momento della stipula, avranno gli interessi sulla somma prestata, si possono usare i tool che permettono di fare simulazioni di calcolo.
Si tratta di strumenti semplici da usare: inserendo il tasso di interesse Tan e il capitale richiesto si ottiene il monte interessi che si va ad aggiungere al capitale inizialmente ottenuto.
Tuttavia per avere un panorama esaustivo bisogna considerare anche gli interessi moratori. Questi sono quelli dovuti nel caso in cui il finanziato non dovesse pagare entro i termini delle varie scadenze, causando un “danno” economico al finanziatore.
Questi servono per poter vedere se su un mutuo o un prestito sono applicati tassi usurai, allora è obbligatorio che siano sempre indicati in un contratto di finanziamento di tipo bancario o postale.
Nel caso di un Prestito tra privati, dove generalmente si parla di interessi convenzionali (perché pattuiti dalle parti) e non corrispettivi, se non è specificata la percentuale degli interessi moratori, questi saranno calcolati per un valore pari a quello degli interessi concordati sulla restituzione del finanziamento.
Anche per il calcolo degli interessi moratori si possono usare i tool specifici, o quelli che permettono di indicare durate molto brevi.
Si parla di interessi legali quando sono imposti dal legislatore, ovvero dal Ministero del Tesoro. Nel corso dei vari anni il Ministero ha indicato tassi differenti, che nell’ultimo decennio hanno avuto un trend in decrescita.
Dall’ 1° gennaio 2015 è stato fissato allo 0,5%. Tuttavia per il loro calcolo bisogna ricordarsi che non hanno carattere retroattivo, quindi per ogni anno va applicato il tasso di interesse in vigore in quell’anno specifico. Per il calcolo degli interessi legali o si usano i tool online specifici, oppure si prendono gli interessi legali esistenti in ciascun anno per il quale il calcolo va fatto e quindi si sommano gli interessi passivi ottenuti, anno per anno.
Per fare un esempio legato, appunto, agli ultimi dieci anni, su una cifra di 5 mila euro, sulla quale gli interessi legali sono maturati dal 2005, la somma totale da restituire entro la fine del 2014 è di 5 mila più 849,65 euro.