“Salve. Volevo un consiglio su come venir fuori da una situazione che sembra senza via di uscita. Tre anni fa ho usufruito della surroga del mio mutuo, che nel frattempo è stato anche ceduto tramite cartolarizzazione ad un’altra banca ancora. Ora sono entrato in possesso di una certa somma di denaro per cui ho avuto la possibilità di estinguere anticipatamente il mutuo stesso.
Premetto che quando ho fatto la surroga mi era stato specificato che non avrei dovuto sostenere costi sull’ipoteca, né allora e né in futuro, quando il mutuo sarebbe stato estinto.
Ora però sono trascorsi diversi mesi, ed anche se non c’è più il mutuo, la banca ancora non ha provveduto all’eliminazione dell’ipoteca, dicendomi che a causa della surroga e della cartolarizzazione, se ne deve occupare la banca che per prima ha stipulato il mutuo. Hanno ragione?”
L’operazione di portabilità o surroga dei mutui ha colto le banca impreparate, soprattutto a causa di una normativa che potenzialmente aveva una portata ben diversa a quella a cui ha condotto. Quando si fa una surroga, la banca che subentra (dove viene portato il mutuo) subentra in tutto e per tutto alla precedente banca, che viene quindi liquidata. Per questa ragione la banca nuova richiede i conteggi di estinzione del mutuo residuo e si fa carico delle spese notarili per la registrazione dell’ipoteca a proprio nome.
Aspetti tecnici che non interessano i mutuatari, a meno che non si arrivi a situazioni di contenzioso come questi. Tecnicamente quindi è la banca attuale, quella presso la quale è stata fatta l’estinzione anticipata del mutuo che deve provvedere alla cancellazione dell’ipoteca sull’immobile.
Tuttavia la scarsa conoscenza che si ha in questo ambito, ha spesso causato situazioni poco chiare. Per uscirne quindi si può innescare un braccio di ferro con la banca attuale, se già si è tentata già la strada del dialogo. Oppure si può semplicemente ricorrere all’arbitrato bancario, un istituto non ancora molto usato, ma che permette di risolvere varie controversie con modalità semplici e costi molto bassi.
Bisogna prima fare reclamo presso la banca, e trascorsi 30 giorni si può inoltrare il modulo di ricorso all’arbitrato bancario allegando la prova dell’avvenuto pagamento del contributo richiesto pari a soli 20 euro.