Le case popolari vengono assegnate secondo delle classifiche stilate in base a criteri e punteggi che ciascuna amministrazione comunale decide liberamente: quindi con differenti condizioni tra Milano, Roma, Napoli, Cosenza, ecc.
Per controllare che si abbiano i requisiti per farne domanda (generalmente riconducibili a disagio economico e situazioni di sovraffollamento abitativo, grave disabilità, ecc.), ci si deve riferire proprio al regolamento comunale più recente, mentre si può rimandare all’ Ater nazionale solo per constatare quali siano le condizioni e le regole più generali.
Anche sul mantenimento delle graduatorie, specialmente in caso di cambio di regolamento e condizioni sulla base delle quali avviene la redazione delle nuove liste di assegnazione, solo una parte viene ripresa dalle classifiche precedenti (mediamente l’esperienza ha mostrato un 50% invariato e un 50% calcolato in base ai nuovi requisiti e condizioni), ma anche qui la casistica è estremamente variabile.
Ci sono però, al di là dei punteggi assegnati, dei requisiti che sono sempre ricorrenti legati a particolari condizioni, tra cui:
Oltre agli aspetti suddetti si devono considerare ulteriori ‘’condizioni” che, a parità di punteggio, permettono di ottenere o meno priorità nell’assegnazione e che sono legate:
Non possono farne richiesta coloro che pur avendo i requisiti minimi necessari, compresi quelli di che offrono priorità, abbiano già ottenuto assegnazioni, siano titolari di diritti di proprietà o abbiano occupato senza alcun titolo case popolari in passato.
Le modalità, i documenti e la modulistica vanno richieste al proprio comune (normalmente al dipartimento o sportello per le politiche abitative) oppure agli enti che sono chiamati ad occuparsi dell’assegnazione (vedi anche Edilizia agevolata Lazio). Una volta presentata la domanda, si deve attendere la conclusione della fase di formazione della graduatoria che viene pubblicata sulla gazzetta ufficiale della Regione.