La media degli spread applicati dalle banche europee è inferiore a quella delle banche italiane, il che potrebbe spingere alcuni mutuatari a voler compensare questo aspetto scegliendo dei mutui che sulla carta si presentano come meno onerosi, come nel caso dei mutui in valuta, tra i quali hanno avuto un discreto successo i mutui in franchi svizzeri, grazie ad un tasso di indicizzazione molto basso (il Libor).
Tuttavia quando ci si avvicina ai mutui in valuta bisogna essere estremamente cauti dato che nella valutazione deve essere aggiunto un altro elemento di incertezza: quello del tasso di cambio tra l’euro, e nel caso dei mutui in franchi svizzeri, la valuta locale.
E’ necessario, innanzitutto, differenziare il discorso da un punto di vista temporale. Infatti la situazione di coloro che hanno stipulato mutui in franchi svizzeri in un momento in cui il tasso di indicizzazione era particolarmente basso (fatto che ancora si conferma) con un euro forte rispetto al franco svizzero, è sicuramente ottima visto che gli stessi mutuatari si sono trovati davanti ad un bel risparmio sulla rata da rimborsare fino ad oggi.
Situazione che si è modificata in seguito ai movimenti del tasso di cambio che ha portato il franco svizzero a rivalutarsi nei confronti dell’euro, con conseguente aumento delle rate da rimborsare e del capitale da restituire (aspetto inevitabile dovuto al fatto che le rate sono composte da interessi, in percentuale molto cospicua, nelle fasi iniziali, e quote capitali estremamente modeste).
Inutile sottolineare che non si è nella posizione di poter prevedere gli andamenti delle due valute, legate a una serie di fatti esogeni, legati a politiche monetarie ed altri fattori dipendenti dall’economia internazionale oltre che locale.
Tuttavia si rischia seriamente di andare incontro a mutui che inizialmente permettono di pagare rate più leggere ma che inevitabilmente diverranno più cospicue dato che si tratta di impegni che si protraggono per almeno un ventennio.
A questo si aggiunge l’aspetto più pericoloso, quello di un capitale da rimborsare, al netto degli interessi, maggiore rispetto a quello inizialmente richiesto ed ottenuto con il mutuo. Tra l’altro non sono mancate le critiche alla tipologia di mutui con queste caratteristiche, come ad esempio il mutuo in franchi svizzeri Barclays, ereditato dalla Woolwich, che è andato incontro a differenti contenziosi. Attualmente tra le poche banche italiane che propongono mutui in valuta si segnala quasi esclusivamente Ubi Banca.