Il mutuo “migliore” non è necessariamente detto che sia quello che presenta anche il “miglior spread”. Nel particolare ci sono tanti aspetti da considerare nella scelta di un mutuo, ma indubbiamente tra i più importanti c’è quello della determinazione di una rata sostenibile, un obiettivo, questo, che può essere raggiunto anche guardando alla durata ed al tipo di mutuo, oltre che dall’onerosità dell’operazione considerata nella sua totalità (quindi anche con l’aggiunta delle spese accessorie sia una tantum che ricorrenti). Ovviamente a parità di altre condizioni lo spread ricopre un ruolo fondamentale dato che a minor spread corrisponde un minor esborso, e quindi un maggior risparmio sul tasso finale.
Lo spread rappresenta il “compenso” che la banca si attende dall’erogazione del mutuo, per cui viene definito considerando alcuni aspetti tra i quali spicca il “rischio” connesso all’operazione stessa. Tuttavia il concetto di rischio si presta una doppia interpretazione. Infatti i mutui a tasso variabile trovano uno spread più basso rispetto a quelli a tasso fisso, ma con dei livelli crescenti a seconda della soglia di finanziamento richiesta rispetto al valore o al prezzo dell’immobile (maggiore è la percentuale finanziata e maggiore sarà lo spread legato ad un maggiore profilo di rischio del cliente).
Inoltre la determinazione dello spread varia a seconda che si intenda finalizzare l’acquisto di una prima o seconda casa, oppure se si sta cercando un mutuo per surroga (questi ultimi hanno ulteriori maggiorazioni di spread). Quindi comparare gli spread in modo asettico e matematico tra loro non ha alcun senso, ancora una volta bisogna fare le proprie valutazioni soprattutto puntando alla sostenibilità della rata, non solo nell’immediato, ma anche con un occhio al futuro e ai progetti che si desiderano realizzare.
Le banche, dopo l’inizio della crisi del 2008, hanno mostrato tutte la stessa tendenza, ovvero quella di riformulare a rialzo gli spread. Non si tratta di un caso o di una legge dettata dal mercato dei tassi, dato che il mercato lo fanno proprio le banche.
Quindi per trovare spread più bassi bisogna orientarsi sulle promozioni, ma facendo attenzione alle condizioni reali applicate una volta a regime. Bisogna, ad esempio, evitare i mutui con spread molto bassi all’inizio (di norma solo il primo anno) che generalmente si alzano in modo considerevole negli anni successivi. Questo perchè, al di là di quanto viene spesso detto in questi casi, non c’è nessun risparmio e nessuna compensazione, dato che a causa della capitalizzazione composta degli interessi, e dall’uso molto frequente del pre-ammortamento, si finisce sempre con il farsi carico di operazioni più costose rispetto alla scelta di uno spread medio.
Fatte queste premesse, e sottolineando che il mercato può essere molto variabile, una promozione interessante, che durerà fino a fine anno, è quella del Gran Mutuo Casa semplice di Cariparma, che ha un tasso finito del 2,25% per i primi due anni, e uno spread di 2,85% per gli anni successivi.