Se il reddito di cittadinanza è diventato realtà a marzo 2019, il mutuo di cittadinanza, ad Aprile 2019, è ancora un disegno di legge (in quanto tale è logicamente soggetto a possibili futuri cambiamenti). Detto questo il disegno di legge è stato presentato con caratteristiche e requisiti specifici, che possono fornire un quadro generale esaustivo, almeno per quanto riguarda la sua struttura e gli obiettivi che si pone di raggiungere.
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Prima di affrontare il tema su chi dovrebbe essere beneficiario del mutuo di cittadinanza, partiamo dal tipo di obiettivo che vuole raggiungere questo provvedimento. Per la precisione il mutuo di cittadinanza si propone di affrontare l’emergenza abitativa soprattutto per quanto riguarda le fasce medio-basse. Infatti l’Italia è tra le nazioni europee più in emergenza per quanto riguarda l’edilizia a carattere sociale: pochi alloggi rispetto alle reali necessità. Riassumendo il provvedimento del governo in carica nasce per:
In base a quanto si evince dal disegno di legge l’intervento dovrebbe portare ad una semplificazione delle modalità di rateizzazione dei prezzi di riscatto degli alloggi assegnati da parte dei beneficiari. Con i soldi incassati sarà invece possibile avere somme fresche da usare nell’edilizia sociale di tipo sempre residenziale (con nuove costruzioni o tramite il recupero di immobili già esistenti), così da offrire più alloggi da assegnare a chi è in emergenza abitativa.
Per prima cosa il disegno di legge si riferisce al possesso dei requisiti necessari sia per il richiedente che per tutto il nucleo familiare ad esso collegato. E’ inoltre necessario che tali requisiti ci siano al momento della richiesta, e che siano mantenuti sia al momento dell’assegnazione che successivamente (si parla infatti di mantenimento “in costanza di rapporto”) fino al completamento del riscatto. Approfondendo il discorso tali requisiti al 17 aprile 2019 sono:
Come già accennato l’obiettivo del mutuo di cittadinanza è quello di dare uno strumento sostenibile per rateizzare l’acquisto di un alloggio del quale si è assegnatari, del prezzo di riscatto con patto di futura vendita (approfondimento Rent to Buy). Ma in che modo?
Si stabilisce la rata con la quale si ripartisce il prezzo totale per il riscatto (che quindi non dovrà essere pagato in una sola soluzione o cercando di ottenere un mutuo presso Istituti di credito). Mano a mano che si pagano le rate si rimborsa il prezzo, divenendo proprietari al momento del pagamento dell’ultima rata. Ricapitolando anche in questo caso, solo il trasferimento di proprietà avverrà con il pagamento dell’ultima rata, mentre tutti gli altri effetti collegati ad esso produrranno effetti fin da subito. La decisione del prezzo di riscatto avviene con un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Considerato il carattere agevolato collegato al mutuo di cittadinanza, il disegno di legge prevede delle limitazioni, che sussistono anche dopo il pagamento dell’ultima rata e l’avvenuto trasferimento del diritto di proprietà. Infatti coloro che hanno ottenuto il diritto di proprietà, per i successivi 10 anni, non potranno affittare, vendere o dare in garanzia l’immobile stesso.
Il criterio di calcolo delle rate del mutuo di cittadinanza è simile a quello dei mutui tradizionali solo per la doppia componente che compone l’importo da pagare al mese, ovvero una quota capitale e una quota aggiuntiva. Tuttavia ad oggi, secondo il disegno di legge, il calcolo non avviene con l’ammortamento alla francese. Infatti le rate sono composte tutte dalla stessa quota capitale, mentre la parte aggiuntiva è data da:
Inoltre i piani di ammortamento verrebbero personalizzati considerando la situazione reddituale del nucleo familiare, anche per quanto riguarda la durata. Quindi se mutano le condizioni di reddito, allora si potrà richiedere la rimodulazione del piano di ammortamento precedentemente stabilito. Se si verifica un impedimento grave (ad esempio disoccupazione) si potrà chiedere la sospensione del pagamento delle rate.