La normativa che ha portato all’assorbimento da parte dell’Inps delle varie altre casse previdenziali, tra le quali l’Inpdap, non ha causato grandi modifiche sulla parte legata ai prestiti. Infatti è possibile per i dipendenti statali inoltrare la domanda di accesso ai prestiti Inps ex gestione Inpdap, seguendo le modalità previste dal nuovo regolamento in vigore dal 1 maggio 2020, che ha comunque apportato cambiamenti minimi.
Sono infatti richiesti i medesimi requisiti, ovvero la registrazione al Fondo della “Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” . Inoltre è stata mantenuta la possibilità di procedere con la richiesta tramite l’accesso alla NOIPA (noipa.mef.gov.it), utilizzando i servizi disponibili presso l’area personale, canale che si aggiunge alla richiesta da inoltrare tramite l’Inps o le proprie amministrazioni .
Le novità riguardanti il miglioramento del supporto digitale non si esauriscono però con l’iter ‘telematico’ di richiesta dei prestiti ma contemplano anche la messa a disposizione di tool online specifici, come quello pensato per la simulazione della rata o il calcolo del premio di rischio.
Approfondimento: Prestiti NOIPA.
E’ possibile richiedere il piccolo prestito (da annuale a quadriennale) o i prestiti pluriennali, entrambi con le stesse limitazioni di importo previste in precedenza, e la necessità di essere in possesso dei requisiti oggettivi, ovvero, come detto, l’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie (da almeno 4 anni) ed un’anzianità di servizio di 4 anni, oltre che un contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di almeno 3 anni.
Questi requisiti possono essere tuttavia dimezzati nel caso in cui si rientri in particolari situazioni (come ad esempio i mutilati di guerra, chi ha una medaglia d’oro al valor militare, ecc).
Tipologie e caratteristiche del piccolo prestito
Il piccolo prestito viene presentato in alcune tipologie caratterizzate da durate differenti e nel particolare:
I tassi applicati variano in base all’età anagrafica del richiedente e alla durata scelta secondo le tabelle in vigore dal 1 maggio 2020 a cui si aggiunge una ritenuta fissata allo 0,50% per le spese di amministrazione e la relativa quota tabellare del fondo rischi, (Tabella consultabile a pag 15 del Nuovo Regolamento).
Tra i prestiti Inpdap, il piccolo prestito è quello che permette una gestione più autonoma, già a partire dalla fase di richiesta (svincolandosi dalla necessità di rivolgersi alla propria amministrazione oppure alle sedi Inps territorialmente competenti). Per poterlo ottenere per prima cosa bisogna munirsi delle credenziali necessarie per poter entrare nell’area personale NOIPA. Una volta loggati si dovrà entrare nell’area self service, e quindi selezionare la voce corrispondente al Piccolo Prestito.
All’interno dell’area sarà evidenziata anche la somma massima che potrà essere ottenuta, calcolata sull’importo dello stipendio netto mensile e della rata che dovrà essere rimborsata. E’ possibile effettuare delle simulazioni per trovare il rapporto rata/reddito che si ritiene più adatto in funzione della somma richiesta (o da richiedere), alla luce della liquidità di cui si ha bisogno.
Per il rinnovo la procedura è la stessa, ma si dovrà semplicemente spuntare la zona del “rinnovo”. Le credenziali per accedere all’area personale di NoiPa sono la password ed il proprio codice fiscale (in questo caso bisogna avere anche il Pin dispositivo). In alternativa si può usare il codice della Carta servizi Nazionale. Sempre nella zona self service si potrà seguire lo stato di avanzamento della pratica una volta effettuata la richiesta.
I prestiti pluriennali possono essere di 5 anni (rimborso 60 rate) o 10 anni (rimborso in 120 rate). La scelta tra 60 rate o 120 rate non è a discrezione del richiedente, in quanto le durate sono determinate dal tipo di motivazione che si deve addurre per poter vedere la richiesta di finanziamento accolta. Infatti in modo obbligatorio sono richieste delle motivazioni per il loro accesso, ed in alcuni casi sono previste delle somme massime erogabili.
La durata e l’importo massimo, con rispettiva motivazione, sono determinate attraverso un apposito regolamento e una loro modifica può essere fatta solo se si cambia il regolamento stesso. La sola eccezione agli orizzonti temporali appena indicati riguarda i dipendenti con un contratto a tempo determinato, per i quali è imposto che la durata del prestito non vada oltre quella della durata residua del contratto.
Come per il piccolo prestito, il tasso di interesse varia in base all’età del richiedente e alla durata del finanziamento secondo le tabelle prima menzionate. Al tasso si aggiunge la quota di rischio (sempre secondo la tabella) e la ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione. Anche in questo caso è possibile procedere al rinnovamento del prestito se sono trascorsi almeno due anni per il prestito di 5 anni e 4 per quello decennale (il limite di due anni non vale se si accede a un prestito decennale). Al tasso così ottenuto va poi aggiunto il premio dovuto per la copertura assicurativa, che viene determinato con l’uso delle apposite tabelle, e che aumenta con l’aumentare dell’importo richiesto, della durata e dell’età del richiedente. Sul sito dell’Inps è oggi possibile fare delle simulazioni per calcolare la quota del premio di rischio (a differenza del piccolo prestito, le simulazioni relative ai prestiti pluriennali diretti possono essere fatti senza la necessità di loggarsi).
Approfondimento: Acquisto guida prima casa.
Oltre ai prestiti pluriennali diretti ci sono anche quelli garantiti. In questo caso l’Inps funge da fondo di garanzia, mentre sarà una banca convenzionata a concedere il finanziamento, garantendo dei tassi “agevolati” la cui entità non è fissa. Questa viene determinata a discrezione della politica di credito e del tipo di convenzione di ciascuna banca o finanziaria aderente.
Ciò fa sì che anche l’iter risulti leggermente diverso. Per prima cosa bisogna scegliere l’offerta di una delle banche o finanziarie convenzionate. Una volta che è stata fatta la scelta bisogna compilare il modulo di richiesta che deve essere inoltrato dalla propria amministrazione alla Banca scelta. Il passaggio successivo prevede la comunicazione all’Inps che dovrà dare la propria disponibilità per ‘fare da garanzia’ con l’apposito fondo. A questo punto, con parere positivo dell’Inps la banca inizia l’iter di valutazione della richiesta fino alla sua delibera.
A differenza dei prestiti pluriennali diretti non sono previste delle motivazioni preimpostate per ottenere il prestito, e soprattutto per conoscere in modo preciso le condizioni economiche applicate si dovrà richiedere un preventivo alla banca o alle finanziarie che hanno l’offerta che interessa maggiormente.