La concessione di prestiti avviene sulla base della presunzione che vengano rimborsati. Nulla comunque può scongiurare totalmente il verificarsi dell’ipotesi opposta, ovvero di totale o parziale mancato rimborso. Gli istituti di credito possono semplicemente ridurre l’impatto negativo, modulando l’offerta, con la definizione dei tassi di interesse in merito al profilo di rischio associato ai richiedenti, oppure rifiutando la richiesta se non supportata da adeguate garanzie.
La busta paga rappresenta la forma più facilmente aggredibile nel caso in cui il finanziato non dovesse procedere al pagamento, ed a seguire c’è la figura del garante. Per questa ragione le banche richiedono per prima cosa se si ha un reddito dimostrabile, prediligendo quello derivante da lavoro dipendente, dato che è caratterizzato da maggiore stabilità. Ciò non toglie che ci sono altre forme di prestiti erogati in mancanza di busta paga e senza garante.
Il principio in base al quale le banche vogliono sentirsi tutelate non viene meno nemmeno quando ci si ritrova davanti alle forme di prestito d’onore, tra le più utilizzate nei confronti degli studenti. Infatti si tratta di finanziamenti per i quali mancano le garanzie personali del richiedente (tranne il fatto che deve nella maggior parte dei casi mostrarsi “meritevoli”), che sono sostituite dai fondi di garanzia statali o regionali. Tuttavia c’è il limite dettato dai requisiti di accesso.
E’ quindi possibile richiedere un prestito senza possedere una busta paga, ma avendo comunque altri redditi dimostrabili, e rinunciando anche all’assistenza di un garante. Alcune banche accettano anche dei redditi non dimostrabili secondo le vie ufficiali, ma in modo integrativo rispetto ad una base che deve essere sempre riconducibile in modo limpido al potenziale finanziato, con l’applicazione di percentuali di riconoscimento basse (al di sotto del 40-50% delle somme non dimostrabili).
Esempi di prestiti che non hanno alcuna fonte di reddito da dimostrare possono essere: il prestito con pegno (garanzia su beni di valore), i già citati prestiti cambializzati (assistiti da cambiale o tratta) ed i prestiti con garanzia ipotecaria.