Il calcolo della rendita catastale serve per poter determinare una serie di imposte che gravano sugli immobili (nella maggior parte dei casi si deve considerare quella “rivalutata”). Questo valore viene “attribuito” dall’Agenzia del Territorio, e costituisce il reddito che verrebbe prodotto da ciascun immobile censito. A sua volta la determinazione di tale importo dipende da due altri fattori: l’estimo e le dimensioni dell’immobile stesso (per il quale però si tiene conto del numero e della suddivisione dei vani).
Dalla rendita catastale si determina il valore catastale di un immobile, che solitamente non coincide con quello di mercato, determinato liberamente dall’incontro della domanda e dell’offerta. Per il calcolo della rendita si segue lo stesso principio che caratterizza la determinazione del valore commerciale o di mercato per “zone” (attribuendo rendite maggiori a quelle centrali, e più bassi alle zone periferiche). In tutti i casi rappresenta un importo che è fondamentale nei casi di: successione, donazione, calcolo delle imposte in caso di compravendita. In tutti questi casi però normalmente è il tecnico incaricato (o il notaio) che si occupano della parte burocratica, e quindi anche del suo calcolo per giungere alle cifre esatte che dovranno essere versate al fisco (vedi anche Come richiedere la visura catastale ).
Una volta capito cos’è e a cosa serve, si può procedere al calcolo del “reddito” o rendita che secondo il “catasto” dovrebbe avere un determinato immobile. Per arrivare a questo valore si possono moltiplicare l’estimo e la dimensione di ciascuna unità immobiliare od utilizzare uno dei tool che si trovano online, compreso quello messo a disposizione dalla stessa Agenzia del Territorio. Il calcolo in tutti questi casi è gratis. Quando si usano questi tool bisogna sempre avere a disposizione come dati:
Differente è il discorso per un immobile di nuovo accatastamento, nel cui caso bisogna necessariamente passare attraverso un tecnico, anche per evitare che gli venga attribuita una rendita eccessiva, visto che si avrebbero poi effetti negativi sul pagamento delle imposte sulla casa (come Imu, Tasi, ecc) (vedi anche Rivalutazione rendita catastale ).