Non bisogna mai confondere una vera e propria richiesta di mutuo, sia essa di acquisto di una prima casa oppure di ristrutturazione, con la procedura attraverso la quale si fa una domanda di fattibilità di un mutuo. Un errore che porta spesso a perdere del tempo od a non riuscire a valutare al meglio la tempistica necessaria per poter rientrare nella data inserita in un atto preliminare di compravendita.
Un giudizio positivo sulla valutazione di fattibilità non garantisce infatti che il mutuo venga concesso. Si tratta solo di una sorta di pre-valutazione che permette alla banca di scartare quelle situazioni in cui non c’è alcun margine per procedere (per esempio la situazione reddituale non è in linea con l’importo richiesto, ecc).
Non solo, una simulazione con giudizio di fattibilità è meramente facoltativa e può precedere la richiesta di mutuo vera e propria in particolari situazioni. In questo articolo analizzeremo invece la vera e propria richiesta valutandone i requisiti e le principali peculiarità generali.
Innanzitutto, richiedere un mutuo significa compiere un atto ‘formale’ con il quale si incarica la banca nello svolgere tutte le valutazioni necessarie per decidere se erogare o meno il ‘finanziamento’. Quindi una richiesta mutuo si ha quando alla banca viene consegnato il documento di richiesta ufficiale, con il quale la si autorizza, insieme alla privacy, a fare le proprie analisi e indagini sia personali che reddituali. Questo criterio vale tanto per una richiesta tradizionale (tramite un intermediario, consulente o filiale) che nelle richieste di mutuo online.
Fino a qualche tempo fa le banche facevano firmare una sorta di lettera di impegno di tipo standardizzato, oggi invece, grazie all’uso del pc, i moduli con i quali si procede con il chiedere un mutuo sono personalizzati, ovvero in essi sono già riportate le informazioni principali ‘ad personam’ (anche se si tratta comunque di una contratto preliminare).
Questo aspetto è molto importante soprattutto se si vuole procedere in modo ‘autonomo’ alla richiesta di un mutuo online, in quanto mette al sicuro dal rischio di commettere errori nella compilazione di alcuni spazi obbligatori che porterebbero all’immediata bocciatura della richiesta.
Ma anche nel caso di richieste tramite un consulente o un operatore di filiale una pratica già a monte personalizzata può essere un aiuto nel risparmiare i tempi di compilazione delle scartoffie obbligatorie. Una strada facilmente percorribile soprattutto se si è già clienti di una data banca alla quale ci si sta rivolgendo che potrà comodamente attingere alle informazioni presenti nell’anagrafica presente negli archivi.
Si rimane invece nell’ambito dei contratti standardizzati nel caso di richieste di mutuo Inpdap, Inps, o legati a particolari convenzioni, per la natura stessa delle agevolazioni, per cui bisogna utilizzare i documenti e la modulistica apposita.
Sia che si scelga un mutuo online che un mutuo tradizionale (condizione che vale con qualsiasi gruppo bancario grande come Bnl, Intesa Sanpaolo, ecc, che con realtà più piccole come le varie Bcc, ecc), la prima cosa da fare è quella di farsi rilasciare un preventivo oltre che una copia di contratto preliminare, anche se standardizzato.
Nel momento in cui si passa alla richiesta vera e propria, bisogna poi farsi lasciare una copia della lettera di impegno (o richiesta di mutuo), e di tutti i moduli firmati, dalla privacy alla richiesta di indagine alla crif.
Può capitare che su questa richiesta la banca richieda del tempo per poter preparare tutta la documentazione in copia, ma si tratta di qualche giorno. Tuttavia se non se ne fa esplicita richiesta non è assolutamente detto che si ottenga questo materiale che è un diritto del richiedente.
Può essere utile, nel rilascio delle copie dei documenti, portare con sé oltre agli originali (servono per far fare le copie direttamente alla banca, ma ad eccezione dei certificati rilasciati dal comune, il resto della documentazione originale deve rimanere al mutuatario) anche delle ulteriori copie ‘personali’ da far timbrare alla banca, insieme a una copia dell’elenco con la check list, così da seguire passo passo la documentazione che è stata consegnata alla banca stessa, per evitare fraintendimenti e ritardi (cosa che capita abbastanza di frequente con i documenti che vanno addirittura persi).
Per rendere la richiesta di mutuo più ‘fluida’ è consigliato consegnare tutta la documentazione completa (almeno quella di base indicata nei primi moduli). Questo rende infatti più semplice sia a chi prende in carico la documentazione per lavorarla, che al mutuatario stesso, la sua gestione. Quindi se manca qualche documento si dovrebbe aspettare di averli completi.
Il discorso cambia solo nel caso di documenti aggiuntivi ‘obbligatori’ per poter procedere che dipendono dalla storia di ogni singola pratica/richiedente. Quando viene richiesto un documento aggiuntivo si deve cercare di fornirlo il prima possibile, poiché l’elevato numero di pratiche che ci sono da valutare può portare a una retrocessione della propria richiesta e un forte allungamento dei tempi di lavorazione. Per evitare questo intoppo si può chiedere a chi sta lavorando la pratica di darci un termine ‘massimo’ entro il quale consegnare i documenti per evitare questa ulteriore problematica.
Purtroppo non c’è una risposta univoca. Per avere delle indicazioni più certe non si può che vedere se la banca o la finanziaria alla quale ci siamo rivolti, prevede una tempistica ‘massima’ di valutazione. In tutti i casi non si deve fare affidamento alle stime che un consulente o un operatore danno a voce. Ogni pratica è infatti diversa da un’altra ed è quindi impossibile definire a priori i tempi che saranno impiegati da ogni ingranaggio coinvolto dalla richiesta fino alla delibera.