La seconda decade del 2010 ha portato a una serie di cambiamenti importanti nella gestione dei rimborsi e trasferimento dei prestiti. In questo quadro però non si è inserito il rinnovo della cessione del quinto, che segue un iter e delle tempistiche specifiche.
Questa scarsa elasticità ha una motivazione chiara: si tratta di un prestito personale disciplinato in modo preciso dal legislatore, per cui anche il rinnovo segue gli stessi meccanismi. Detto questo ci poniamo una prima fondamentale domanda: è possibile procedere al rinnovo della cessione del quinto?
La risposta è assolutamente affermativa anche se è essenziale prima occuparsi di cos’è un rinnovo (ovvero a cosa porta) e se ci sono dei vincoli temporali (ovvero dopo quanti anni può essere effettuata).
Ci sono infatti delle ‘condizioni’ che incidono sulla tempistica (e quindi sulle possibilità concrete) di poter procedere a una richiesta di rinnovo.
Ogni finanziamento prevede un’età massima che può avere il richiedente al momento della richiesta. Nel caso dei rinnovi delle cessioni del quinto, bisogna considerare che questo limite riguarda due ‘ambiti’:
Qui si deve distinguere tra l’ipotesi in cui è stato scelto un piano con durata fino a 60 rate, oppure tra 60 e 120 rate. Ma attenzione, questo secondo punto si lega un altro tipo di limite, che non è più temporale, ma è legato all’importo che è stato rimborsato (si deve calcolare la percentuale del capitale rimborsato, al netto degli interessi, in funzione del capitale richiesto).
Come dobbiamo usare queste informazioni? Lasciando fuori il limite dell’età anagrafica, che è evidentemente un dato soggettivo, focalizziamoci sulla durata del piano di ammortamento scelto e sul capitale rimborsato sono invece molto importanti. Nel particolare il rinnovo può essere effettuato nelle seguenti condizioni:
È stata scelta una durata del piano di ammortamento tra 60 e 120 rate. In questo caso è possibile procedere alla richiesta del rinnovo solo se è stato rimborsato almeno il 40%. Sottolineiamo che non c’è un vincolo ‘temporale’ indicato dal legislatore (per esempio dopo due o prima di 4 anni, o a metà durata del rimborso).
Per quanto riguarda la durata del rinnovo non ci sono particolari limitazioni se non legate all’età anagrafica del richiedente. Infatti così come avviene per una cessione del quinto, anche per il suo rinnovo non è possibile scegliere una durata che superi l’età massima accettata.
È stata scelta una durata del piano di ammortamento che arriva fino a 60 rate. In questo caso abbiamo 2 possibilità:
Il fatto che si possa procedere al rinnovo della cessione non significa che si tratti anche di una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico. Questo perché bisogna considerare l’effetto dell’ammortamento alla francese, che rende troppo ‘costoso’ un rinnovo verso la fine del piano di ammortamento stesso, dato che il grosso degli interessi è già stato restituito.
Per capire bene questo aspetto si deve partire dalla comprensione di che cosa significa rinnovare un prestito con cessione del quinto: si tratta infatti di un’estinzione anticipata e di una nuova accensione di finanziamento. Per cui si tratta di una scelta che va ponderata bene e va eventualmente fatta quando si può ottenere l’applicazione di un tasso più basso, o in caso di necessità di nuova liquidità.
Come si capisce bene, trattandosi di un’estinzione anticipata anche l’assicurazione legata al contratto che viene chiuso non può essere passata a un nuovo contratto. Quindi si procede al rimborso dei premi già pagati e non goduti (che va molto spesso richiesto dal diretto interessato). Poi, sulla nuova cessione, si stipulerà un’assicurazione nuova, legata proprio al nuovo contratto.
N.B. Sia per la cessione del quinto che per l’assicurazione sulla cessione stessa non si è vincolati a scegliere la banca o la finanziaria con la quale è stata stipulata la cessione che si va a rinnovare.