Marzo 2015 è stato un mese fondamentale per la pianificazione della “moratoria” per il periodo che comprende il 2015 fino al 31 dicembre 2017, e che ha interessato tanto i mutui ed i prestiti per i privati e famiglie, quanto quelli delle pmi (vedi Moratoria mutui). In entrambi i casi l’accordo della moratoria è stato raggiunto tra Abi e le associazioni di categoria o quelle dei consumatori, sempre nel rispetto delle indicazioni di massima offerte dalla Legge di Stabilità.
Le principali novità, rispetto al fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto dell’abitazione principale, riguardano la possibilità di poter sospendere qualsiasi prestito, purché di una durata superiore ai 24 mesi (vedi anche Sospensione mutuo). Inoltre non si ha una sospensione totale delle rate, ma solamente della quota capitale (il che non agevola molto coloro che sono agli inizi, a causa degli effetti dell’ammortamento alla francese).
Infine la durata della sospensione non è di 18 mesi, ma si riduce a 12 mesi. E’ anche previsto che coloro che hanno già avuto accesso ad iniziative simili negli anni passati, possano farne richiesta solo se sono trascorsi non meno di 24 mesi dall’ultima sospensione.
Come novità positive invece c’è l’aggiunta, tra i requisiti minimi da possedere per la suddetta sospensione, della riduzione o sospensione dall’attività lavorativa purché per un periodo almeno pari o superiore a 30 giorni consecutivi (invece il fondo di solidarietà contempla solo decesso o licenziamento).
Le condizioni della moratoria sono caratterizzate dal tipo di situazione in cui versa l’impresa stessa, che può rientrare (fatta eccezione delle Pa) all’interno della categoria di “impresa in ripresa” od “in sviluppo” Per le prime è indispensabile che le pmi siano in “bonis” perché possano allungare la durata del piano di ammortamento, così da abbassare la rata, oppure sospendere il pagamento della quota capitale di mutui, ma anche leasing o prestiti. Invece le imprese “in sviluppo” potranno usufruire delle condizioni stabilite dalle banche, che dovranno dotarsi di fondi atti a sostenere la sospensione del pagamento dei finanziamenti.
In tutti i casi bisognerà passare per le banche con cui si hanno finanziamenti, sperando che abbiano aderito alla moratoria stessa, presentando la domanda debitamente compilata (il cui modulo si trova anche sul sito dell’Abi) oppure si potrà richiedere assistenza nell’iter alle associazioni dei consumatori aderenti per i privati od a quelle di categoria per le imprese.