Con il saldo e lo stralcio chi ha un debito può tentare di accordarsi per risolvere una situazione economica problematica. Quindi per un mutuo, anche ipotecario, si ha la possibilità di richiedere alla banca presso la quale il finanziamento è stato acceso una riduzione dell’importo da restituire impegnandosi a rispettare le condizioni di rimborso che inevitabilmente andranno ad essere modificate.
Va fatta subito una premessa: il saldo e lo stralcio di un mutuo non possono essere pretesi dal debitore. Si tratta semplicemente di un accordo che le parti coinvolte, ovvero finanziatore (o creditore) e debitore, intraprendono per non andare incontro alle procedure di pignoramento o simili, atte ad ottenere in modo coattivo la riscossione del credito vantato. Chiunque si ritrovi in una situazione di oggettiva difficoltà per il rimborso del mutuo (a meno che non ricorrano le ipotesi per cui si possa accedere ad una moratoria e conseguente sospensione per un certo lasso di tempo delle rate del mutuo) può comunque tentare di fare una proposta che preveda:
Cosa significa? E’ proprio nel nome di questa procedura che è indicato in modo chiaro l’oggetto dell’accordo: contro lo stralcio di una parte delle somme o crediti dovuti, ci si impegna ad effettuare il saldo nei tempi proposti dalla banca. Qui si incontra però la difficoltà principale in quanto il saldo può essere richiesto in una sola soluzione, oppure in un paio di rate o poco di più.
Si hanno due possibili strade. Quella consigliata passa attraverso professionisti che si occupino della fase di negoziazione delle condizioni con la banca valutando in primis il contratto e se ci sono delle eventuali irregolarità. Un “negoziatore” può permettere ad una richiesta di avanzare anche con degli aggiustamenti in modo da non incagliarsi immediatamente. Questi professionisti sono facilmente reperibili anche affidandosi ai servizi di una delle varie associazioni dei consumatori (ad esempio Altroconsumo). L’altra strada prevede un intervento in prima persona.
Da un punto di vista procedurale la richiesta di saldo e stralcio del proprio mutuo va fatta con una lettera. A volte la banca può prevedere una specifica modulistica, destinata a comunicazioni o richieste in generale. Nell’oggetto, oltre alla chiara volontà di voler proporre un’operazione di saldo e stralcio, si devono riportare anche i dati di identificazione del mutuo in oggetto (si prende il numero della pratica riportato sul contratto di mutuo).
Nel corpo della lettera dovrà essere specificata la somma che si ritiene con certezza di poter pagare ed entro quali tempi questo pagamento “a saldo” potrà essere fatto. Questi devono essere valutati con grande attenzione in quanto devono essere:
Nell’indicare le modalità di pagamento si può cercare anche di proporre la suddivisione in qualche rata per non rimborsare la somma intera in una sola soluzione. Queste condizioni dovranno essere tali da convincere la banca che sia più conveniente accettare la proposta che rischiare di dover avviare le procedure esecutive, il pignoramento, la messa all’asta ecc.
Con la lettera, da inviare sotto forma di raccomandata con ricevuta di ritorno, si dà inizio ad una fase di negoziazione: è infatti davvero difficile che la banca accetti la proposta semplicemente perché l’ha ricevuta. Per rinunciare ad una fetta del guadagno previsto nella stipula del mutuo, l’istituto di credito dovrà trarre comunque un vantaggio più o meno evidente. Questo di norma si riferisce alla certezza di recuperare una somma reputata accettabile rispetto a quella inizialmente prestata al debitore. Cifre troppo esigue in proporzione non vanno a coprire adeguatamente la percentuale che la banca rischia di dover riportare come perdita nel proprio bilancio.
Anche per quanto riguarda i requisiti ‘base’ che bisogna avere per poter cercare un accordo di saldo e stralcio del mutuo, la legge non indica delle condizioni minime necessarie. Questo mette tutte le banche, anche quelle grandi come Bnl, Unicredit, Mps, ecc, sullo stesso piano. Tuttavia da parte del debitore deve essere oggettivamente provabile l’incapacità di rimborsare il mutuo con le condizioni che sono state stabilite al momento della stipula.
In ogni caso per poter avere un impatto positivo è anche necessario non arrivare ad una situazione cronica di difficoltà di rimborso, con l’accumulo di ritardi su ritardi: a questo punto la banca avrà probabilmente già attivato gli uffici preposti e sostenuto le relative spese.
Il saldo e stralcio anche per un mutuo si basa su un accordo che è ovviamente frutto di una fase negoziale. Quindi molto dipenderà dalla capacità dei negoziatori che entreranno in azione sia per il debitore che per il creditore. Se la banca non si dimostra interessata alla prima proposta non si deve desistere ma semplicemente cambiare il tipo di accordo che si vuole sottoporre. Ed è proprio per lasciarsi una certa libertà di manovra in fase di negoziazione che è sbagliato partire senza aver preparato un piano di possibili modifiche tollerabili. Soprattutto se non si è degli esperti negoziatori in ambito finanziario ed economico è sempre meglio chiedere fin da subito l’assistenza di un professionista esperto in questo campo.
Ci sono comunque dei modi per rendere l’iter più semplice come ad esempio quello di presentare delle pecche riportate nel contratto di mutuo. Queste possono riguardare i tassi usurari, ma anche problematiche legate all’obbligo di trasparenza o ad altre piccole sbavature che possono spingere la banca verso un atteggiamente maggiormente accomodante . Anche l’appetibilità dell’immobile sul mercato può avere un suo impatto: un immobile facilmente vendibile all’asta metterà ad esempio la strada per il saldo e stralcio del mutuo tutta in salita. Se invece si tratta di un mutuo commercialmente poco interessante allora la banca potrebbe essere più propensa a chiudere le proprie difficoltà il prima possibile, arrivando in ultimo, a guadagnare una somma simile a quella ottenibile con varie aste andate deserte.