Il rapporto che gli italiani hanno con la casa è molto particolare: da una parte viene considerato, ancora oggi, il migliore investimento in senso assoluto (anche quando i numeri dicono che almeno per il momento non è così), dall’altra come un bene irrinunciabile, per il quale vale la pena fare sacrifici lunghi alcune decadi (come nel caso di acquisto con un mutuo).
Eppure con il cambiamento dettato dalle contingenze, anche il rapporto con la propria casa, quella che rappresenta il proprio rifugio, e con la quale si ha un rapporto viscerale, va incontro a delle evoluzioni. Un primo passaggio molto significativo sta nella prassi dello scambio case (vedi anche Spese acquisto prima casa).
Bisogna subito fare una precisazione: lo scambio case non si ha quando si dà in via permanente la propria abitazione ad un’altra persona, per acquisire la proprietà a titolo definitivo di quella che in precedenza era dell’altro.
Per questa prassi, infatti, si parla di permuta. Invece con lo scambio si dà momentaneamente la propria abitazione ad un’altra persona, che a sua volta mette a disposizione la propria, senza perdere la proprietà, ma sfruttandola in modo “sociale” per fare un soggiorno in un’altra città, così da abbassare i costi della propria vacanza (vedi anche Inpdap Valore Vacanza).
Non si tratta di una novità, essendo un metodo nato a metà del secolo scorso, ma sicuramente sta prendendo rapidamente piede, anche in un paese scettico e difficile ai cambiamenti, così come lo è l’Italia.
Il vantaggio è che in questo modo si ha la possibilità di poter fare vacanze ovunque, a costi ridotti, mettendo a frutto la propria abitazione, che entra in gioco come valore aggiunto sotto forma di sconto sul prezzo che altrimenti avrebbe un viaggio organizzato al 100%.
Nella sua evoluzione si può anche estenderne la portata decidendo si usare l’abitazione per incassare affitti brevi. Il limite, di contro, è dettato dalle caratteristiche dell’immobile e soprattutto dalla sua ubicazione in una zona che abbia o meno valore dal punto di vista turistico (se non ha appeal è difficile trovare interessati).
Per farlo, si può decidere di mettersi in gioco da soli, mettendo annunci in bacheche online, oppure con il passaparola spesso effettuato tra amici o conoscenti, come nel caso dei social network. Oppure ci si può affidare a siti specializzati, che fungono da intermediari dietro il corrispettivo di commissioni, molto variabili, ma generalmente modeste.