Sulla portabilità del mutuo ancora oggi esistono delle zone di ombra che causano qualche difficoltà quando ci si imbatte nella necessità di dover quantificare con precisione la tempistica e le limitazioni legate a questo tipo di operazione di trasloco di un contratto di mutuo.
Proviamo perciò a fare chiarezza suddividendo le situazioni con le quali si possono incontrare problemi visto il silenzio della normativa.
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Per quanto riguarda l’intervallo di tempo necessario che deve passare dalla stipula al momento in cui si può fare la richiesta di trasloco, la normativa non fornisce alcuna indicazione. Bisogna però considerare che la banca che subentra subisce dei costi che in un normale contratto di accensione del mutuo gravano generalmente sul mutuatario.
Questo peso economico può spingere la banca stessa a voler imporre dei tempi minimi prima di farsi carico di una richiesta, anche per accertarsi dell’affidabilità nei rimborsi del richiedente. Si tratta di una scelta fortemente discrezionale. Quindi ci sono banche che richiedono non meno di uno o due anni, altre che possono non prevedere durate minime.
Questo tipo di informazione va richiesta direttamente alla banca che propone l’offerta che interessa, quando si richiede il classico preventivo. Ad esempio, al 20/02/2024 Banca Intesa Sanpaolo richiede dalla stipula del contratto almeno 12 mesi di rate del mutuo da surrogare regolarmente rimborsate (info da operatore del servizio clienti).
Il codice civile prevede da tempo la possibilità di trasferire un finanziamento da una banca ad un’altra ma, nonostante le specifiche del decreto Bersani, non troviamo nessuna specifica riguardante la tempistica perché tale procedura giunga al termine. Quindi si tratta di un aspetto che viene rimesso al cumulo dei tempi impiegati nelle varie fasi dalle due banche coinvolte. Però bisogna fare anche in questo caso una distinzione.
Infatti la banca dalla quale si trasloca (quindi quella presso la quale si ha il mutuo in corso) ha tempo 30 giorni perché provveda ad adempiere alle procedure necessarie per formalizzare il trasloco. Tale lasso di tempo parte dalla comunicazione ufficiale da parte della banca subentrante. Se la banca dalla quale si trasloca non adempie a tale obbligo è prevista una sanzione dell’1% del capitale residuo per ogni mese (o sua frazione) in cui non provvede (comma 7 dell’art. 120 quater del D.Lgs. 385/93 e relative conversioni fino a D.Lgs. 169/12).
Online sono presenti anche tool che permettono di calcolare questa penale come ad esempio quello proposto da Altroconsumo. Il calcolatore in questione si basa sull’ex articolo 2 del decreto legislativo 78/2009.
(Fonte: sito ufficiale Altroconsumo; Data simulazione: 20 febbraio 2024)
Il discorso suddetto non vale invece per la banca subentrante. Questa può impiegare tutto il tempo che ritiene necessario per fare le proprie valutazioni che sono:
Per conoscere i tempi massimi bisognerebbe controllare quelli specificati nei contratti o al massimo nei fogli informativi dei prodotti che sono stati scelti. La tempistica può andare da un minimo di 15 ad un massimo di 60 giorni ma l’esperienza di tanti mutuatari conferma che non mancano le eccezioni.
Ricapitoliamo: se ad esempio una banca ci mette 60 giorni per decidere di procedere al trasloco, si devono aggiungere fino a 30 giorni della banca dalla quale si trasloca raggiungendo complessivamente fino a 90 giorni. Si tratta di stime puramente teoriche perché poi ogni pratica di mutuo segue un proprio iter, condizionato da tanti altri aspetti come ad esempio quelli di consegna di tutti i documenti richiesti e, come ultimo atto dovuto, quello di quietanza che deve essere rilasciato dalla banca da cui si trasloca.
Anche in questo caso, bisogna fare sempre la distinzione tra quello che prevede la legge e quello che stabiliscono le banche. Al legislatore la questione non ha suscitato alcun interesse, dal momento che su un piano teorico, si dovrebbe poter passare da un contratto di mutuo ad un altro, senza dover sottostare a limiti, per potersi garantire sempre la soluzione migliore. Tuttavia le banche, che erogano i mutui per guadagnare, affrontano la questione dal punto di vista pratico.
Proprio per questo gli istituti di credito scoraggiano le surroghe seriali, ovvero i continui tentativi di surroga fatti dai mutuatari. Ovviamente a chi sta cercando di valutare la surroga sotto ogni aspetto, dovrà interessare anche questo secondo approccio. Se si ha intenzione di passare ad un’altra banca con condizioni migliori lo deve fare quando si è assolutamente convinti. Sarà infatti molto difficile riuscire ad ottenere più di una surroga per uno stesso mutuo.